San Marino. Il Congresso di Stato denuncia “La Serenissima”

San Marino. Il Congresso di Stato denuncia “La Serenissima”

Il Congresso di Stato denuncia “La Serenissima”, la libertà di stampa vacilla

EDITORIA SAMMARINESE – “Il Congresso di Stato preso atto degli articoli comparsi, in maniera ripetuta, sulle pubblicazioni della testata giornalistica ‘La Serenissima’; considerato che nei suddetti articoli si riportano circostanze e informazioni che gettano discredito sul prestigio e l’onorabilità della Repubblica e delle sue istituzioni; dà mandato all’Avvocatura dello Stato d’intraprendere ogni opportuna azione a tutela del prestigio e dell’onore delle istituzioni”. Sono queste le terrificanti parole contenute nella delibera del Congresso di Stato del 16 marzo 2021 che sostanzialmente portano il governo a denunciare il nostro giornale. Siamo arrivati alla censura dell’informazione nel nostro Paese. Forse perché scomodi per qualche esponente di governo che non ha mai nascosto la sua posizione nei nostri confronti: “Serenissima, giornaletto che dovrebbe essere chiuso”?

Ma andiamo con ordine per poter farvi capire la gravità dei fatti.

l 20 febbraio nel corso del comma comunicazioni in Consiglio Grande e Generale il Segretario di Stato con delega all’Informazione, Teodoro Lonfernini, ha sferrato un durissimo attacco al quotidiano “La Serenissima” auspicandone la chiusura e definendolo “giornaletto”. Il giorno dopo non sono mancate le reazioni sdegnate verso la posizione di un membro di governo che avrebbe il compito di tutelare l’informazione e il pluralismo delle voci, ed invece, stizzito dalla diversità di vedute sulla realtà dei fatti, ne ha denigrato la funzione. Visto il grave errore compiuto, il Segretario di Stato il 22 febbraio ha cercato di rimediare affermando che quella pronunciata in Consiglio non era una minaccia, tesa alla chiusura dell’organo di stampa, ma un suo semplice punto di vista. Dopo questo avvenimento il clima si è comunque mantenuto teso anche perché Teodoro Lonfernini ha deciso di presentare una modifica della legge sull’editoria che attribuisse a lui stesso il potere di decidere quali giornali dovessero rientrare come pubblicazione periodica o testata giornalistica, senza tra l’altro far rientrare tutti coloro che fanno informazione a San Marino. Un attacco diretto, vero e proprio, al nostro quotidiano.

Infatti, dobbiamo dire ai nostri lettori, che sia nell’ambito dell’Autorita’ per l’informazione che nella Consulta, Serenissima e’ stata particolarmente attenzionata, anche giustamente, ma ingiustificate sono le azioni volte a screditare il nostro giornale che ha come obiettivo quello di informare. Abbiamo subito intimidazioni, sono state chieste sanzioni nei nostri confronti anche nell’ambito degli organismi istituzionali per illeciti mai commessi, illazioni su documentazione che invece abbiamo puntualmente depositato ai sensi della legge e addirittura modifiche “ad personam”, e’ il caso di scriverlo, per mettere in difficoltà la nostra attività. Infatti la modifica della legge sull’editoria presentata da Lonfernini proprio dopo le sue dichiarazioni del 20 Febbraio andavano a colpire all’articolo 27 le pubblicazioni periodiche, quindi noi di Serenissima, dando super poteri al Segretario di Stato all’Informazione, quindi a Lonfernini, di decidere quale pubblicazione “in base all’informazione offerta” (!!!) dovesse rientrare in una categoria piuttosto che un’altra. Come dire: non c’è l’ho fatta con le parole (“giornaletto”) passo ai fatti.

Addirittura Teodoro Lonfernini ha tentato prima di portare un decreto legge, quindi richiedendo massima urgenza, poi fermato dalla Reggenza dell’epoca, l’ha portata in aula consigliare dove la sua stessa maggioranza ha valutato di modificarla completamente in particolare proprio l’aricolo 27 che avrebbe portato San Marino ad essere segnalata, con ogni probabilità, dagli organismi internazionali per ingerenza della politica nel mondo dell’informazione.

Non andato a buon fine nemmeno questo scomposto tentativo l’ultimo colpo e’ proprio la delibera del 16 Marzo: si dà mandato all’Avvocatura dello Stato di adire le vie legali contro Serenissima per gli articoli che avrebbero danneggiato l’immagine di San Marino. Ma di quali articoli stiamo parlando? Non e’ che per caso, il Segretario Teodoro Lonfernini, che addirittura aveva richiesto ufficialmente, tramite segreteria, un incontro con un nostro responsabile, proprio presso la sede della Segreteria di Staro, specificando chiaramente che pretendeva le scuse pubbliche per la sua persona, non avendo mai menzionato la Repubblica di San Marino. Minacciando ripetutamente querele, e sempre per se stesso e la propria persona, mai per lo Stato che rappresenta. Perchè la delibera e’ del 16 Marzo e quindi precedente ai successivi attacchi di Lonfernini, vedi foto di post Facebook, e anche di blog amici (che auspicano l’approvazione della legge sull’editoria su Facebook lasciando passare velatamente il messaggio che ci saranno conseguenze indirettamente anche sul nostro giornale oltre che tentare di minimizzare fatti rilevanti invece per l’opinione pubblica) per aver fatto emergere lo scoop del festino in Via Gino Giacomini del 1 Aprile (in quella occasione, consentiteci la battuta, il prestigio delle Istituzioni è stato rispettato invece?)

Per questo riteniamo gravissimo ciò che è avvenuto: un attacco alla libertà di stampa e di libera informazione, un tentato abuso di potere inaccettabile, una volontà di chiudere la bocca a chi, quotidianamente, con tutte le difficoltà del caso per via della situazione pandemica, prova a fare giornalismo nel nostro Paese.

Chiediamo ai nostri lettori, che tra l’altro apprezzano sempre più il nostro lavoro che invece viene costantemente denigrato con bufale e fake news (queste sí) dai potenti (pro tempore) di turno, di supportarci in questa battaglia di civiltà che intraprenderemo non solo all’interno ma anche nell’ambito degli organismi internazionali.

Riteniamo doveroso denunciare l’accaduto nei plessi dedicati per salvaguardare la libertà di espressione, di stampa, di pluralismo dell’informazione che non può mai mancare in una vera democrazia, in uno stato di diritto.

La Repubblica di San Marino non merita questi accadimenti.

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