Presto la Repubblica di San Marino avrà un’arma in più per attirare turisti: il vaccino anti covid.
Il governo ha infatti dato il proprio benestare affinché l’ISS somministri i vaccini anche ai visitatori. A due condizioni però: non devono essere residenti in Italia e devono soggiornare presso le strutture ricettive del Titano per due periodi – contestuali alla somministrazione delle due dosi e a distanza di almeno 21 giorni l’uno dall’altro – di almeno 3 notti l’uno. Il servizio ha un costo di 50 euro.
Perché lasciare gli italiani fuori da questa possibilità? Perché il tema è al centro di una trattativa tra i due governi, come ha avuto modo a più riprese di dichiarare il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta. L’accordo dovrebbe portare anche alla vaccinazione sul Monte dei circa 6.000 italiani che lavorano a San Marino, come chiesto ad esempio dai sindaci di San Leo e Coriano.
Di sicuro la possibilità di essere vaccinati, ancorché con un vaccino non approvato dall’Ema come lo Sputnik, potrebbe dare un po’ di ossigeno al settore turistico che più di tutti ha sofferto le conseguenze della pandemia e del blocco dei viaggi.
Non solo turisti. Il Congresso di Stato nella riunione di lunedì 26 aprile ha autorizzato anche le vaccinazioni ai residenti e soggiornanti a San Marino che non sono assistiti dall’ISS, così come annunciato nelle scorse ore in una nota, ma anche al corpo diplomatico ed i rispettivi familiari conviventi seguiti da un sistema sanitario estero. In entrambi i casi il costo della vaccinazione è di 50 euro per la doppia dose.
Il governo spiega di aver stabilito queste aperture alla luce del “buon andamento della campagna vaccinale e nell’ottica di proseguire la stessa”, vista “la disponibilità di dosi vaccinali” e considerata “l’opportunità di fornire i vaccini a persone che si rechino nella Repubblica di San Marino”.
Ora spetta all’ISS, come già fatto per i residenti non assistiti, stabilire le tempistiche della vaccinazione e delle prenotazioni per turisti e diplomatici.
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