Anna Maria Guardigli: “Chiudere una scuola è sempre una sconfitta”

Anna Maria Guardigli: “Chiudere una scuola è sempre una sconfitta”

Anna Maria Guardigli: “Chiudere una scuola è sempre una sconfitta”

In relazione alla volontà delle forze di maggioranza di trasferire nella scuola di Murata gli alunni di Città, vorrei proporre alcune semplici riflessioni.

Chiudere una scuola è sempre una sconfitta, chiudere La Sorgente, scuola elementare storica della Capitale e spostare gli alunni a Murata, è un doppio errore.

Si afferma che c’è un calo demografico, senza peraltro fornire i dati che facciano capire l’entità di questo fenomeno. C’è da chiedersi, dato che il calo non è sorto un mese fa, quali siano stati gli interventi di questo governo e anche del precedente per contrastare questa tendenza. Sono stati aperti asili nido, sono stati concessi alle famiglie benefit, detassazioni, condizioni di miglior favore per sostenere la natalità in tutta la Repubblica e in particolare nella Capitale?

Lo spostamento della Scuola Elementare La Sorgente è l’inizio di una frana che progressivamente potrebbe investire tutte le scuole della Repubblica: se sono i numeri a dettare i criteri, gli alunni di Montegiardino potrebbero essere trasferiti a Faetano, quelli di Chiesanuova a Fiorentino e così via con gravissime conseguenze sul piano culturale e sociale. Ma i bambini non sono numeri, sono il nostro investimento per il futuro, sono persone alle quali deve andare tutta la nostra attenzione; ognuno di loro si presenta con caratteristiche diverse e a volte opposte e vanno instaurati rapporti, costruite relazioni interpersonali che favoriscano gli apprendimenti, ma soprattutto la formazione della personalità. 

Sulla scuola si è spesso cercato di risparmiare, mentre, come tutti sappiamo, sarebbero altri i settori improduttivi sui quali effettuare una vera spending review.

Risparmiare sul settore formativo e culturale è un danno rilevante per l’intera comunità per cui ogni Castello, indipendentemente dai numeri, deve avere la sua scuola che rappresenta un punto di aggregazione, un riferimento culturale, un nucleo imprescindibile, l’ambiente in cui si acquisisce la consapevolezza della nostra identità e la conoscenza delle radici del popolo sammarinese: gente consapevole della propria storia, cittadini di una Repubblica che deve la sua origine a un Santo orgoglioso e solitario che ha lasciato a tutti, credenti e non credenti, l’eredità di uomini liberi e non per questo chiusi nelle proprie mura, ma proiettati verso il futuro e verso più ampi orizzonti.

Dobbiamo ricordare che sono queste le motivazioni per le quali il Centro storico di San Marino e il monte Titano sono stati inseriti dall’Unesco nella lista dei siti patrimonio dell’umanità con la dichiarazione: “San Marino è una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale vivente che perdura da settecento anni”.

Ma torniamo a parlare del problema che riguarda la scuola. L’edificio di Murata, a spostamento completato, non sarà in grado di contenere tutti i bambini della Sorgente; saranno certamente necessari lavori di ampliamento e i quattro soldi risparmiati nell’immediato, sulla pelle dei docenti e delle famiglie, creando precariato e disagi, non saranno sufficienti a coprire, se non in minima parte, le spese future.

Nel plesso di Murata, infatti, già oggi lo spazio mensa è al limite della capienza e, in futuro, sarà necessario prevedere più turni per usufruire del pranzo.

Le aule oggi sono dotate di laboratori, e sarebbe grave se, per recuperare spazi che non ci sono, si pensasse di eliminare i laboratori creando, da un’aula, due ambienti di ridotte dimensioni.

In base alle regole in vigore in quell’Europa nella quale stiamo per entrare, ogni bambino ha diritto a 1,80 metri quadrati di spazio, per cui un’aula per essere a norma, nella scuola di base, deve misurare, a piena capienza, almeno 45 metri quadrati di superficie. 

Fra le discutibili innovazioni introdotte negli ultimi anni, su consiglio di consulenti pagati con i soldi della comunità, il numero degli alunni per classe è stato portato da 22 a 25. Sarebbe importante comprendere che non parliamo di fogli di carta, ma parliamo di persone con le quali rapportarsi, parliamo di 25 programmazioni individuali accanto agli interventi generali, parliamo di 25 famiglie con le quali confrontarsi. 

Nel comunicato delle “forze politiche di maggioranza” si dice che la struttura di Murata è “priva di barriere architettoniche”: è falso, certamente ce ne sono in quantità minore rispetto all’edificio dove ha sede La Sorgente, ma, se c’è una cultura verso i diversamente abili, i problemi si possono e si debbono risolvere.

Si dice che l’edificio è “ricco di spazi esterni e spazi a misura di bambino”: è falso, attualmente i bambini giocano in un campetto a lato dell’ingresso dell’edificio, nella palestra e in un prato scosceso al di là della strada principale. Gli spazi retrostanti sono in forte pendenza e di difficile utilizzo. 

Si dice che si vuole individuare una soluzione non calata dall’alto, ma ricercando il più possibile la condivisione e il confronto. Quale confronto se, nel momento in cui i genitori degli alunni della Sorgente e molti altri cittadini raccolgono le firme da consegnare alla Reggenza, contro lo spostamento della scuola di Città a Murata, le forze politiche di maggioranza escono con un comunicato e riconfermano la collocazione dell’Istituto Musicale nella sede della scuola elementare di Città? 

Si dice che dobbiamo trovare una sede per l’Ims che da anni è dislocato su più sedi.

Sarebbe importante completare gli interventi di ristrutturazione della casa Martelli, storica sede dell’Istituto a Borgo Maggiore, ed eventualmente consentire l’utilizzo di uno spazio adeguato e dignitoso nel teatro Concordia.

Tutti noi riconosciamo la valenza dell’educazione musicale e del ruolo svolto dall’Istituto nel corso degli anni, ma la risposta al problema della sede non può essere trovata a danno della scuola elementare La Sorgente di Città. Sarebbe un’ altra offesa alla nostra Capitale che un pezzo dopo l’altro si spoglia e scivola sempre di più in un progressivo degrado. Bene, molto bene la sede della Pam (Assemblea parlamentare del Mediterraneo), bene la Galleria d’arte moderna e il potenziamento dell’Università, che scende anch’essa verso Dogana, ma la scuola elementare La Sorgente non può essere barattata con nessun altro istituto.

 

 

Anna Maria Guardigli

 

 

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