“Il comunicato emanato da Rete nella giornata di ieri è, obiettivamente, qualcosa di esilarante”.
Così Repubblica futura commenta il plauso di Rete al via libera del governo di rendere trasparenti tutte le consulenze che riguardano le segreterie di Stato, la Pubblica amministrazione e il Pubblico Allargato.
“Siamo felici – dichiara con ironia, in un comunicato, il partito di opposizione -. Finalmente, ne siamo certi, il Paese potrà conoscere le delibere di consulenza per importi milionari concesse l’anno scorso a Rotschild e a Jp Morgan per la collocazione del debito pubblico e per il rapporto col Fmi: delibere che, si dice, ci costino complessivamente più di 5 milioni di euro e che tuttora sono secretate e inaccessibili a chiunque. Finalmente potremo conoscere il contratto stipulato discrezionalmente e senza procedure di trasparenza pubblica con Cargill da parte del segretario di Stato alle Finanze, che ha generato 150 milioni di euro di spesa per lo Stato + 4,5 milioni di interessi sul debito, e i costi di tutte le consulenze connesse a tale contratto (studi legali in primis). Contratto anch’esso secretato e inaccessibile, così come la delibera che ne autorizza la stipulazione. O forse no? Forse continueremo a non poterli conoscere? Onestamente crediamo che, diversamente dalle dichiarazioni trionfalistiche di Rete, continueremo a non potere conoscere questi elementi così importanti per la cittadinanza per poter conoscere e giudicare l’operato dei propri amministratori”.
“Ieri la maggioranza, in Commissione Finanze, ha bocciato 2 ordini del giorno di Repubblica futura, uno che chiedeva la piena trasparenza sull’utilizzo delle risorse provenienti dal debito pubblico, e l’altro che chiedeva la conoscibilità dei cosiddetti ‘grandi debitori’ delle banche. Due ordini del giorno bocciati, a dimostrazione che la trasparenza esiste solo a parole…”, chiosa Rf.
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