“Codice ambientale”, in Consiglio il decreto
Serpeggia una certa preoccupazione tra gli industriali per interventi che rischiano di non essere adeguatamente ponderati
ANTONIO FABBRI – Nella serata di giovedì a Gualdicciolo, è stato presentato dai Segretari di Stato agli Interni Elena Tonnini e al Territorio Stefano Canti, il Decreto delegato numero 25, il cosiddetto “Codice ambientale”, che modifica le precedenti norme in materia, ed entrerà in ratifica nel Consiglio grande e generale che si apre martedì. Un provvedimento che porta con sé diversi risvolti, da un lato politici e dall’altro effetti ben più gravi di ordine tecnicoeconomico. Se il Decreto che taglia gli incentivi per l’efficientamento energetico (il numero 83) sta già producendo i suoi effetti con la revoca di commesse da parte dei clienti, il “codice ambientale”, rischia di causare pesanti ripercussioni economiche, in particolare verso le maggiori aziende del Paese, rischiando di arrivare addirittura a causarne il fermo della produzione. Le implicazioni politiche Il Codice ambientale, lo si è ben compreso da comunicati dei mesi scorsi e dalla serata di giovedì, ha una funzione politica evidente. Non sarebbe mai bene confondere interventi tecnici con finalità di propaganda politica, ma a quanto pare è quello che accade con il Decreto delegato numero 25 (…)
Articolo tratto da L’Informazione
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