San Marino. Caso multe più grave di quanto si possa pensare, Antonio Fabbri

San Marino. Caso multe più grave di quanto si possa pensare, Antonio Fabbri

Caso multe, fioccano contravvenzioni persino da Roma e Pisa

Antonio Fabbri

La sanzione risulta notificata all’amministrazione, ma mai arrivata al cittadino che ora deve pagare il doppio

Il “caso multe”, è più grave di quanto si possa pensare e, soprattutto, fa ricadere sui cittadini un aggravio di costi delle sanzioni a causa di una mancanza della amministrazione pubblica.

I fatti. Stanno fioccando in questi giorni lettere di ingiunzione ai cittadini per sanzioni provenienti da tutta Italia, in funzione di contravvenzioni anche molto datate. Si tratta di solleciti da parte di società di recupero crediti che, in sostanza, intimano il pagamento, indicando anche l’Iban al quale fare il bonifico entro 15 giorni, dietro la minaccia che, in mancanza del saldo della sanzione, saranno inviati i dati alla “Autorità competente” e sarà avviata la riscossione coatta con aggravio di spese a carico del destinatario. Un paio di episodi segnalati in questi giorni riguardano alcune contravvenzioni elevate, ad esempio, a Roma e a Pisa.

A inviare il sollecito di pagamento è una società di recupero crediti con sede a Firenze. La lettera arriva a casa del proprietario dell’auto sanzionata – nel caso specifico si tratta di transito non consentito in una zona a traffico limitato – viene indicato il luogo e l’ora dell’infrazione, ovviamente il veicolo e la targa dello stesso e l’importo della sanzione da pagare. Poi la lettera aggiunge: “Se entro 15 giorni dal ricevimento della presente non perverrà ai nostri Uffici alcuna contestazione alla presente o il pagamento dell’importo dovuto, i dati saranno inviati all’Autorità competente per procedere con la fase coattiva, secondo la normativa vigente, con aggravio di costi a suo carico”.

La lettera di sollecito sostiene che la sanzione sia stata “regolarmente notificata”. Ed è qui che sorge il problema. Al cittadino destinatario del “minatorio” sollecito, infatti, la multa in questione non è mai arrivata. Allora, tramite la e-mail indicata nel sollecito, il cittadino scrive alla società di recupero crediti, facendo presente che prima di effettuare il pagamento vorrebbe almeno vedere gli estremi delle sanzioni, perché, contrariamente a quanto scritto nell’ultimo avviso”, non gli è stato mai notificato nulla. La società risponde inviando anche i verbali originali redatti dai vigili della città italiana. Si scoprono così alcune informazioni interessanti e anche qualche anomalia.

La prima: le “Autorità competenti” hanno “inviato la notifica al Comando Polizia Civile come da normative vigenti tra Italia e San Marino”. Circostanza fino a quel momento taciuta nell’ingiunzione recapitata. Quindi la notifica, a detta loro, è stata fatta alla Polizia Civile, ma il cittadino interessato non ha mai ricevuto nulla.

La seconda anomalia si evince dal verbale. La sanzione, infatti, risale in un caso al 2018, in un altro addirittura al 2015. Risultano notificate alla Polizia Civile l’anno successivo, ma mai notificate al cittadino.

Il problema è che se fossero state notificate subito al cittadino, questi, ricorrendo all’oblazione volontaria, avrebbe potuto pagare entro sessanta giorni la sanzione dimezzata o, eventualmente avrebbe potuto contestare la multa entro il medesimo termine. Avendolo però saputo oggi di essere stato multato, a distanza di cinque anni in un caso e di tre nell’altro, deve pagare più del doppio della sanzione e gli è preclusa qualsiasi contestazione. Così una multa che era di poco più di 100 euro, adesso supera i 250. Deve solo pagare, se non vuole subire una riscossione coatta. Ecco che una inadempienza delle amministrazioni ricade direttamente sul cittadino, sia in termini di costi – dovendo pagare il doppio una sanzione che poteva onorare con la metà – sia in termini di diritti, non potendo più, appunto, o optare per l’oblazione volontaria o fare ricorso contro la contravvenzione.

Il “caso multe” necessita, quindi, di una soluzione che difficilmente sarà quella di far rinunciare ai comuni italiani a quanto giustamente dovuto. Allo stesso tempo è una evidente anomalia che il cittadi- no, mai raggiunto da notifica, debba subire l’aggravio di una sanzione della quale non sapeva nulla.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy