San Marino. La Serenissima: “Stop al progetto tlc, parte lo ‘scaricabarile’ sulle responsabilità”

San Marino. La Serenissima: “Stop al progetto tlc, parte lo ‘scaricabarile’ sulle responsabilità”

La Serenissima. Spreco record nello stop al progetto di rete pubblica delle tlc. Parte lo “scaricabarile” sulle responsabilità

ENRICO LAZZARI – (…) Nessuno, nel mondo politico, sembra disposto ad assumersi la responsabilità di “buttare nella spazzatura” 5,7 milioni di euro di componenti hardware, di cui circa 4,3 milioni già pagati a Zte e il restante oggetto di una “messa in mora” già avanzata dalla stessa controparte contrattuale di Public NetCo e, in funzione di ciò, che quasi certamente andranno pagati e, probabilmente, non saranno gli unici visto che il contratto sottoscritto fra le parti ammonta a forniture e servizi per 12 milioni di euro.  Non la vorrà la maggioranza che con l’odg del 15 gennaio 2020, fra i primissimi atti della legislatura, ha fatto imboccare il vicolo cieco in cui il progetto è oggi incagliato; non la vorrà il governo che ha istituito la Commissione Tecnica di verifica del progetto e del rapporto NetCo-Zte che, seppure priva di tecnici formalmente e indiscutibilmente titolati in quel campo (tanto che sarebbero arrivati a consultare “Amazon”, “eBay” o “Aliexpress” e, comunque, “fonti non affidabili” come si leggerebbe nella relazione segreta, per verificare la congruità dei prezzi di acquisto delle tecnologie necessarie) ha prodotto conclusioni che pur secretate hanno -o meglio avrebbero- gettato pesanti ombre sul progetto e sulla sua gestione; non le vorrà il segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta di Rete, responsabile con un esposto che avrebbe consegnato in Gendarmeria, sembrerebbe basandosi sulle stesse conclusioni della Commissione Tecnica, dell’apertura del fascicolo di indagine penale e, indirettamente, dei sequestri che, unitamente all’azione di governo, oggi bloccano l’operatività di NetCo e ne rendono quindi conveniente la messa in liquidazione; non la vorrà il democristiano Teodoro Lonfernini che, nella “veste” di segretario di Stato competente alle Telecomunicazioni, dovrà necessariamente metterci la faccia e, anzi, si colloca come il massimo candidato a divenire, se a qualcuno servisse, il “capro espiatorio” perfetto. (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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