San Marino. Usl e Comites si schierano dalla parte dei frontalieri

San Marino. Usl e Comites si schierano dalla parte dei frontalieri

Rafforzate le sinergie tra Usl e Comites San Marino per la tutela dei lavoratori italiani.

Questo è il risultato dell’incontro svoltosi nelle scorse settimane tra il segretario generale Usl, Giorgia Giacomini, il segretario della Federazione Pubblico Impiego Usl, Mattia Marzi, e il vice presidente del Comites San Marino, Alessandro Amadei. Lo riporta una nota congiunta dell’Unione sammarinese dei lavoratori e del Comites San Marino.

Durante l’incontro sono state trattate le principali problematiche dei lavoratori frontalieri. In particolare, si è parlato del trattamento non equo subito dagli italiani ex dipendenti della Pubblica amministrazione del loro Paese (pensionati Inpdap), nei confronti dei quali, lo Stato sammarinese, ai fini pensionistici, non permette il cumulo degli anni di contribuzione maturati in Italia con gli anni di contribuzione maturati a San Marino.  

Altro tema il precariato dei frontalieri nell’Istituto per la sicurezza sociale e gli interventi in tale ambito proposti da Usl, tra cui la rimozione del vincolo della residenza per l’assunzione a tempo indeterminato del personale sanitario, per cui il sindacato si sta battendo da anni.

“Al riguardo rimangono ancora da redigere tutte le regole di dettaglio che possano rendere effettivo quanto concordato con il governo e non far rimanere tutto lettera morta”, ha commentato Marzi.

Sempre sulle questioni riguardanti il comparto sanitario, Amadei si è soffermato sul problema che preoccupa gli infermieri sammarinesi e anche tanti infermieri cittadini italiani residenti sul Titano, ai quali viene preclusa la possibilità di svolgere, sia nel pubblico che nel privato, la professione di infermiere e partecipare a Master di specializzazione in Italia.
Affrontate anche le criticità legate al caso targhe ancora non superate e alla doppia imposizione.

“L’incontro è servito a rafforzare la collaborazione tra Usl e Comites sulle tematiche di comune interesse tra cui quella riguardante il lavoro dei frontalieri, i quali vanno sempre considerati una ricchezza per i Paesi per i quali svolgono la loro quotidiana prestazione lavorativa”, commenta la Giacomini.

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