San Marino. Caos green pass, crescono le pressioni su Roma per riconoscere Sputnik

San Marino. Caos green pass, crescono le pressioni su Roma per riconoscere Sputnik

Esattamente tra due giorni il Green Pass diventerà obbligatorio in Italia; per ora i cittadini e i residenti della Repubblica di San Marino vaccinati con Sputnik V rimangono esclusi dalla certificazione verde Covid-19.

Dal 6 agosto 2021 il green pass italiano, che si ottiene una volta che si è in possesso di un certificato di vaccinazione (rilasciato 15 giorni dopo la prima dose e valido fino alla seconda o dopo la seconda dose e valido 9 mesi), con il certificato di guarigione (valido 6 mesi) e con l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti, sarà necessario per poter accedere ai ristoranti al chiuso, agli spettacoli all’aperto, ai centri termali, alle piscine, alle palestre, alle fiere, ai congressi e ai concorsi, ai bar ma non per consumare al bancone, anche se al chiuso.

Per i trasgressori sono previste multe davvero salate: vanno infatti da 400 a 1.000 euro, sia a carico dell’esercente sia del cliente. Nel caso in cui la violazione dovesse ripetersi, tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio commerciale rimarrebbe chiuso al pubblico da uno a 10 giorni.

Intanto la Commissione europea, l’altro giorno, ha deciso di riconoscere l’equivalenza dei certificati Covid-19 rilasciati dal Vaticano e da San Marino al certificato digitale Covid dell’Ue, ma resta comunque da risolvere il nodo dello Sputnik V, che ancora oggi non è tra quelli approvati dall’Agenzia europea del farmaco (Ema).
Il riconoscimento europeo vale infatti in automatico per i vaccini approvati dall’Ema, quindi Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson, mentre per il vaccino russo l’Unione europea ha lasciato libertà di scelta ai singoli Stati membri, compresa l’Italia, se riconoscerlo oppure no.

Proprio per questo, con il passare delle ore, in diversi tra istituzioni e politici italiani stanno facendo sul governo Draghi sempre più pressione anche pubblicamente per far sì che possa essere riconosciuto Sputnik V, evitando così di creare non pochi problemi a San Marino e alla maggior parte dei suoi abitanti che si è vaccinata con il farmaco russo.
Il primo è stato l’ex premier Romano Prodi, che nei giorni scorsi aveva incalzato direttamente il ministro della Salute, Roberto Speranza, dalla festa di Articolo 1 a Bologna. 

Il governo intervenga immediatamente per porre fine alla discriminazione cui sono soggetti i cittadini italiani e sammarinesi vaccinati a San Marino con il vaccino Sputnik V, impossibilitati a ricevere il green pass perché non riconosciuto dall’Ema – ha dichiarato oggi il senatore Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di Fratelli d’Italia. Ricordo che San Marino, anche per far fronte ai ritardi nella consegna dei vaccini promessi dal governo Conte, ha disposto un massivo utilizzo del vaccino russo Sputnik, vaccinando oltre il 70% della popolazione. Tra due giorni il Green Pass sarà necessario in Italia per accedere a numerose attività commerciali, ricreative, culturali, e i cittadini vaccinati con Sputnik non potranno usufruire di tali servizi. Ho presentato un’interrogazione al ministro Speranza per rimuovere immediatamente questa discriminazione e per evitare che il Green Pass, oltre a dividere i cittadini tra quelli di serie A e quelli di serie B, discrimini ulteriormente tra vaccinati di prima classe e vaccinati di seconda classe”

Concedere il Green Pass a chi ha anticorpi sufficienti risultanti da un test sierologico – ha invece detto nella giornata di ieri Simone Billi, unico deputato eletto della Lega Salvini Premier nella Circoscrizione Estero ripartizione Europa –. Questo per permettere agli italiani residenti all’estero che hanno fatto già fatto uno dei vaccini non approvati dall’Ema di avere il Green Pass, come ad esempio gli italiani a San Marino, che si sono vaccinati con Sputnik. Auspico inoltre che possa essere eliminato l’obbligo di quarantena di 5 giorni per gli italiani che hanno fatto un vaccino nel Regno Unito approvato dall’Ema. Grazie alla collega Rossana Boldi per aver presentato questo emendamento al decreto Covid che sostengo con piacere perchè dimostra ancora una volta l’attenzione della Lega per tutti gli italiani all’estero”.

A chiedere al governo italiano di riconoscere lo Sputnik V ci sono anche i sindaci di San Leo, Leonardo Bindi, e di Coriano, Domenica Spinelli“La realtà è stata un’altra e la conosciamo: i vaccini in Europa sono arrivati in ritardo laddove la Repubblica di San Marino è invece arrivata in fretta all’obiettivo, vaccinando i suoi cittadini con lo Sputnik, mai riconosciuto dall’Ema, per motivi a tutt’oggi sconosciuti. Abbiamo aperto il caso Sputnik quando ancora in Italia non c’erano vaccini disponibili, abbiamo chiesto in ogni sede di poter vaccinare anche i frontalieri italiani con il vaccino russo – hanno affermato in un comunicato congiunto -. Su circa 15mila italiani iscritti all’Aire e 13.500 gli italiani quotidianamente presenti sul territorio di San Marino (considerando gli italiani con doppia cittadinanza, i residenti e quelli con il Permesso di soggiorno) circa 11mila sono stati vaccinati con lo Sputnik e il problema, sorto dopo la decisione di prevedere il Green Pass, è che per lo Sputnik non c’era e non c’è ancora il riconoscimento. Insomma, un vaccino fantasma! Tuttavia, è bene ricordare che benché ancora privo di alcun riconoscimento è stato efficace, poiché San Marino ha potuto persino riaprire i locali da ballo. Quindi sia i nostri 11mila italiani sia i cittadini sammarinesi, dal 6 agosto, pur essendo vaccinati, resteranno confinati e non potranno avere accesso in tutti i luoghi ovunque sarà richiesto il Green Pass. E dunque se prima in Europa mancavano i vaccini oggi quel che manca è il via libera al riconoscimento dello Sputnik. Ora l’Europa ha deciso che circa il riconoscimento dello Sputnik sarà l’Italia a decidere. Non possiamo certo dimenticare di avere all’interno del territorio del nostro Paese due Stati: San Marino e il Vaticano”.
Ed è per questo motivo che ieri è stato informato il segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, sulla decisione di chiedere al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e al ministro della Sanità, Roberto Speranza, di risolvere la questione che ora nelle mani dell’Italia.

“Ringraziamo la Commissione europea per aver accolto la richiesta della Repubblica di San Marino, sul riconoscimento del certificato anti-Covid-19, tocca ora al nostro governo fare un ulteriore passo in avanti  per consentire la validità del vaccino Sputnik ha asserito ieri in una nota il senatore di Forza Italia Antonio Barboni. Entrambi i Paesi saranno connessi al sistema europeo di riconoscimento dei certificati e saranno accettati, sempre nell’ambito europeo, alle stesse condizioni dei Green Pass comunitari. Allo stesso tempo Vaticano e San Marino hanno confermato che accetteranno i certificati europei per chi viaggia nel loro territorio. Occorre comunque tenere presente che ogni Paese decide le regole di utilizzo del Green Pass nell’ambito del proprio territorio, riconoscendo o meno determinate vaccinazioni anti-Covid, quindi per le vaccinazioni effettuate con il siero Sputnik, ogni Paese europeo può decidere se riconoscerlo o meno. Un importante passo in avanti, quello compiuto dalla Presidente Ursula Von Der Leyen, per evitare discriminazioni e garantire la libera circolazione, ma non è sufficiente per tutti i cittadini sammarinesi e non solo, che hanno utilizzato il siero Sputnik per la vaccinazione. Intervenga con urgenza il ministro Speranza e attivi subito le procedure per il riconoscimento del vaccino russo in Italia, così come previsto dallo stesso regolamento europeo. Evitare confusione e fornire i dovuti chiarimenti è doveroso verso tutti i cittadini che tra qualche giorno avranno bisogno del Green Pass per poter ricominciare a vivere una vita normale”.

Ma, a quanto trapela, la soluzione in favore del Titano potrebbe arrivare presto. Come ha dichiarato all’Ansa il sindaco di Borgosesia (Vercelli) e parlamentare della Lega, Paolo Tiramani, domani è atteso il decreto Omnibus che dovrebbe sanare diverse mancanze inerenti la pandemia da coronavirus e Green Pass. Tra queste, le due questioni legate al ReiThera e allo Sputnik, e all’ottenimento del Green Pass per chi si è sottoposto a questi due vaccini, oltre alla lista dei soggetti esenti da vaccino per patologia”. Tiramani non ha lesinato una critica al governo che appoggia: “Il certificato verde obbligatorio entra in vigore da venerdì e, come sempre, il governo arriva all’ultimo minuto per cercare di risolvere soprattutto i problemi di chi si è offerto volontario per le sperimentazioni

 

ANDREA LATTANZI

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