Processo Mazzini, tiene banco la decisione dei garanti che incide sulle conclusioni
L’avvocatura: “Sentenza interpretativa, non vincolante per il giudice di Appello”
ANTONIO FABBRI – E’ ripreso ieri il processo di appello del conto Mazzini. La sede di udienza si è spostata presso la sala del Castello di Domagnano per consentire lo svolgimento in sicurezza, in base alle normative covid, delle udienze. Il giudice Francesco Caprioli ha dato la parola, come previsto dal decreto di fissazione dell’udienza alla parte civile Eccellentissima Camera, Per consentire di formulare delle considerazioni alla luce della sentenza del Collegio Garante che con una propria interpretazione ha di fatto modificato la consolidata giurisprudenza di un decennio in materia di riciclaggio e autoriciclaggio. (…)
Per la Camera ha quindi preso la parola l’avvocato Antonella Monteleone. “La sentenza del Collegio garante – ha detto – non è una sentenza di incostituzionalità della norma, ma quella che potrebbe essere definita una sentenza interpretativa di rigetto. Si tratta pertanto di una sentenza non vincolante”. (…)
Dopo Parte civile e Procura fiscale, si è aperta la fase degli interventi delle difese. Ad iniziare l’avvocato Stefano Pagliai difensore di Claudio Podeschi. “La sentenza del Collegio garante rivolta come un calzino gli esiti di questo processo e richiede dal mio punto di vista una rivalutazione delle condotte che vanno oggi reinterpretate sulla base delle considerazioni svolte dai Garanti”. (…) Alcuni comportamenti non sono nemmeno reati. Il sistema non è colpa degli imputati: voto estero, raccomandazioni, nomine diplomatiche, era già tutto esistente”. (…)
Tratto da L’informazione di San Marino
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