San Marino. Il comitato Uno di noi interviene sui manifesti strappati

San Marino. Il comitato Uno di noi interviene sui manifesti strappati

“Nella giornata internazionale della democrazia ci pare particolarmente appropriato rimarcare che lascia veramente l’amaro in bocca constatare che in molti degli spazi affissioni siano rimasti solo i manifesti di una parte, perché quelli di chi la pensa diversamente sono stati strappati”.

Lo scrive il comitato Uno di noi, aggiungendo: “E dovrebbe dare alla popolazione sammarinese una chiara evidenza di quale sia realmente, tra i due fronti opposti del SI e del NO, quello in cui è davvero tutelata la democrazia, che significa innanzitutto tutela dei diritti e delle libertà di tutti.

Avremmo potuto procedere immediatamente con la sostituzione dei manifesti imbrattati o divelti. Non lo abbiamo fatto non perché ci mancassero colla e stampe, ma proprio perché riteniamo che il colpo d’occhio del nudo metallo al posto dei nostri manifesti sia già di per sé eloquente di quanto la verità, proprio perché cruda verità, possa essere la migliore testimonianza della circostanza che purtroppo non tutti nel nostro paese hanno particolare dimestichezza con ciò che significa rispetto delle regole democratiche.

Ci spiace constatare che nessuno dei partiti o dei movimenti politici né delle associazioni appartenenti al fronte del sì abbia condannato con fermezza chi ha ben pensato, in vari Castelli, di andare a STRAPPARE O IMBRATTARE TUTTI, indistintamente, i manifesti che invitavano a votare NO.

E se strumentalizzazione c’è stata, non è certamente quella del nostro Comitato, che cercava di scuotere le coscienze IN DIFESA DEL DIRITTO ALLA VITA DI TUTTI – e dunque anche delle persone con anomalie cromosomiche – per far capire agli elettori a quali effetti nefasti porterà l’accoglimento del quesito referendario, che discrimina gli esseri non ancora venuti alla luce in ragione della esistenza o meno di “anomalie“.

Ribadiamo che siamo contrari a qualunque discriminazione fra soggetti considerati da qualcuno “perfetti” o invece “imperfetti”. E continueremo a lavorare affinché tutti, anche i soggetti più deboli e indifesi, siano tutelati e continuino ad essere tutelati dal nostro ordinamento.

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