24 aprile : 101° anniversario del Genocidio degli Armeni. Epifanio Troina

24 aprile : 101° anniversario del Genocidio degli Armeni. Epifanio Troina

Il 24 aprile è il giorno in cui gli Armeni di tutto il mondo ricordano l’inizio del Genocidio, il primo grande Genocidio del 900, che in lingua armena viene chiamato “Metz Yeghèrn” (il Grande Male): nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 i Giovani Turchi effettuarono ad Istanbul una serie di improvvisi rastrellamenti ai danni degli intellettuali appartenenti alla comunità armena, in seguito deportati in Anatolia e sterminati. Questo fu il primo atto del Genocidio degli Armeni, che proseguì per diversi anni e che causò la morte di almeno 1 milione di Armeni, in esecuzioni di massa e di stenti, mentre in Europa le grandi potenze erano impegnate a combattere la Prima guerra mondiale, e che per questo rimase a lungo dimenticato.

Il 24 aprile è proprio il giorno dedicato al ricordo di quegli eventi, raccontati anche dal documentario “Il genocidio armeno”, in onda domenica 24 aprile alle 23.00 su Rai Storia. Il documentario, realizzato per la Pbs da Andrew Goldberg, è la storia completa del Genocidio Armeno e presenta interviste con studiosi di fama, tra cui molti di origine turca, come Peter Balakian, Samantha Power, Ron Suny, Taner Akcam, Halil Berktay e Israele Charny. È raccontato da Julianna Margulies e comprende narrazioni storiche di Ed Harris, Natalie Portman, Laura Linney e Orlando Bloom.

L’Armenia si fermerà oggi per ricordare il Medz Yeghern, vera e propria tragedia nazionale, profondamente sentita da ogni Armeno. Migliaia di persone a Yerevan parteciperanno ad una grande manifestazione commemorativa presso il Tsitsernakaberd, il memoriale del Genocidio Armeno.

Nel Paese caucasico però le manifestazioni sono già iniziate da qualche giorno e nella notte tra il 23 e il 24 aprile si svolge una fiaccolata in memoria dell’inizio delle deportazioni del 1915. Il simbolo scelto dal governo armeno per la commemorazione del centenario del genocidio è un fiore, il non-ti-scordar-di-me, nome quanto mai significativo che ricorda come sia importante la memoria, non solo per rendere giustizia alle vittime, ma anche per fare in modo che non vengano ripetute in futuro le atrocità del passato.

Se l’Armenia sta facendo di tutto per portare all’attenzione della comunità internazionale il centenario del Medz Yeghern, la Turchia, dalla sua, nonostante riconosca le atrocità commesse un secolo fa dai Giovani Turchi, continua a rifiutarsi di definire “Genocidio” il massacro degli Armeni e mette in atto una politica negazionista molto attiva nei confronti di governi e di privati cittadini. La storiografia turca ufficiale definisce lo sterminio degli Armeni come una deportazione forzata (tehcir), motivata dall’esigenza di impedire al Popolo Armeno di allearsi con il Popolo Russo per combattere, da alleati, la prima guerra mondiale.

A far discutere non sono solo le diverse posizioni di Armenia e Turchia: il Genocidio degli Armeni continua a dividere anche la stessa comunità internazionale, ma le parole di denuncia più dure e decise sono arrivate dal Vaticano: Papa Francesco ha recentemente definito il massacro degli Armeni come il primo genocidio del XX secolo, e ha colpito quella che storicamente è stata la prima nazione cristiana.

Il Vaticano ha iniziato a pubblicare documenti presenti nei suoi archivi e comprovanti il Genocidio degli Armeni nella Turchia ottomana. Il prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, il vescovo Sergio Pagano, ha detto che gli scritti pubblicati mostrano la tortura crudele degli armeni da parte delle truppe turche: “questi documenti stanno causando una sensazione incontrollabile di dolore e terrore. Come persona ho vergogna per le atrocità commesse dai turchi contro gli armeni”.

Papa Francesco non è stato però l’unico a condannare il genocidio degli Armeni: anche la Germania, per voce di Angela Merkel, ha annunciato per la prima volta di riconoscere il massacro degli Armeni come Genocidio. Fino a ora il governo tedesco aveva evitato di definire in questo modo gli eventi del 1915, per non compromettere le proprie relazioni con la Turchia. In occasione del centenario del massacro, però, la Germania ha cambiato idea sulla questione, indispettendo così il governo turco. Anche l’Austria ha riconosciuto per la prima volta il massacro degli Armeni come Genocidio, come affermato dal presidente del Parlamento Doris Bures, mentre la Francia, Paese in cui dal 2011 esiste una legge che punisce chi rifiuta di riconoscere il Genocidio Armeno, continua sempre più convinta nella sua opera di denuncia dei fatti.

Dagli Stati Uniti il presidente Barack Obama ha commemorato come ogni anno le vittime armene, evitando però anche quest’anno di usare la parola “genocidio” nel corso delle cerimonie, per evitare incidenti diplomatici con Ankara, limitandosi ad adottare il termine armeno Medz Yeghern. Nel 2008 però, in occasione della campagna elettorale per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti, l’allora senatore Obama aveva promesso il riconoscimento del Genocidio degli Armeni, riconoscimento che adesso non sembra però essere più una priorità per la Casa Bianca. Invece la Russia, Paese dove trovarono riparo circa 300.000 Armeni che riuscirono a sfuggire ai massacri,  aveva già riconosciuto attraverso la Duma (la Camera Bassa del Parlamento) il massacro degli Armeni come Genocidio nel 1995.

Nel 2015 anche il parlamento europeo ha approvato una risoluzione che riconosce il Genocidio degli Armeni, rende omaggio alle vittime, propone l’istituzione di una giornata europea della memoria e condanna ogni forma di negazionismo, scatenando così le ire del presidente turco Erdoğan, che è arrivato fino a minacciare di espellere i 100.000 Armeni che attualmente lavorano in Turchia.

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon sarà domani, 25 aprile, a Erevan in visita ufficiale.

Il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino, in occasione della ricorrenza del centenario del genocidio armeno e durante i lavori consiliari del 23 aprile 2015, ha condiviso UNANIMEMENTE un ordine del giorno sui genocidi: “Il Consiglio Grande e Generale, considerando che il 24 aprile ricorre il Genocidio del Popolo Armeno, stabilisce che ogni anno la giornata internazionale della Pace celebrata il 21 settembre a San Marino sia dedicata alla memoria di tutti i genocidi perpetrati”. Con l’approvazione del testo, è seguito un minuto di silenzio dell’Aula, in ricordo delle vittime del Genocidio Armeno.

Con quell’atto, San Marino ha operato proattivamente alla prevenzione dei genocidi e dei crimini contro l’umanità. La cultura della pace, della democrazia devono essere continuamente e risolutamente affermati, così come il principio dell’autodeterminazione dei popoli, soprattutto in un momento come quello attuale che li vede messi a repentaglio con la forza delle armi, in vari angoli del mondo, così come sta accadendo in Nagorno Karabakh.

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