A Marcianise (Caserta), società importava illegalmente da San Marino

A Marcianise (Caserta), società importava illegalmente da San Marino

(Adnkronos) – Due articolate e complesse verifiche fiscali sono state portate a termine dalla Guardia di Finanza di Marcianise (Caserta). Il bilancio e’ di due persone denunciate in stato di liberta’ per evasione fiscale. L’indagine ha portato alla scoperta di una evasione di oltre 35 mln di euro. Le due aziende sottoposte a verifica operano, la prima nel settore dell’argento e la seconda nel ramo del commercio all’ingrosso di computer, software e giochi elettronici.

Nell’azienda orafa i finanzieri hanno ricostruito tutti i movimenti commerciali compiuti nel biennio 2006-2007. Una ricostruzione resa possibile dall’esame di una gran mole di documentazione extra contabile, acquisita attraverso una capillare ricerca documentale, la contabilita’ ufficiale della societa’ posta sotto controllo apparentemente appariva regolare ma, attraverso la comparazione con la documentazione extracontabile ritrovata e’ emersa la sistematica attuazione di un sistema di evasione fiscale, attraverso il quale compivano vendite di preziosi totalmente in nero o nella migliore delle ipotesi con fatturazione parziale.

Complessivamente il volume d’affari dell’azienda risultava fatturato, sia per gli acquisti che per le vendite solo per un terzo, versando naturalmente l’iva allo Stato solo per la quantita’ di merce fatturata. I ricavi sottratti a tassazione dall’impresa orafa ai fini delle imposte sui redditi, per gli anni 2006-2007 ammontano a circa 11 mln di euro, con conseguente evasione di iva pari a 2 mln e 200 mila euro. A tali importi va aggiunta una base imponibile da sottoporre a tassazione ai fini Irap di oltre 9,5 mln di euro.

La seconda azienda sottoposta a verifica opera invece nel settore dei computer, software e giochi elettronici. L’attivita’ ispettiva ha consentito di accertare una ingente evasione realizzata attraverso l’importazione, per milioni di euro, di merce dai Paesi dell’Unione europea e dalla Repubblica di San Marino, senza assolvere agli obblighi fiscali previsti dalla normativa comunitaria. La societa’ in questione era stata costituita al solo scopo di realizzare frodi fiscali, attraverso l’ormai consolidata prassi di intestare l’azienda ad un prestanome nullatenente e di chiuderla nel giro di pochi mesi, con la speranza di evitare eventuali controlli del fisco.

La societa’, importando computer e giochi elettronici da operatori comunitari e sanmarinesi, oltre a rendersi responsabile di un’enorme evasione di iva comunitaria, andava anche a turbare il mercato a causa della concorrenza sleale derivante dal prezzo nettamente inferiore dei beni di origine comunitaria e sanmarinese. La Guardia di Finanza in qualita’ di polizia economica-finanziaria, avvalendosi della cooperazione e dell’interscambio informativo con i Paesi dell’Unione europea, ma anche attraverso l’uso di sofisticate e moderne banche dati, ha ricostruito il reale volume d’affari della societa’.

Circa 11 mln di euro sarebbero stati sottratti a tassazione ai fini delle imposte sui redditi, perpretando anche una doppia evasione di iva, comunitaria e nazionale, per circa 4 mln e 400 mila euro ed un evasione di Irap da calcolare su una base imponibile di altri 11 mln. La Guardia di Finanza ha proposto alla magistratura l’emissione di decreti di sequestro dei beni per un valore corrispondente al totale dell’imposta evasa.

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