A San Marino la teca contenente la Quarto Savona Quindici, l’auto di scorta di Giovanni Falcone

A San Marino la teca contenente la Quarto Savona Quindici, l’auto di scorta di Giovanni Falcone

“Gli uomini passano, le idee restano”.

È una delle frasi celebri del giudice Giovanni Falcone che il 23 maggio 1992, sull’Autostrada A29 vicino Capaci, perse la vita in un attentato stragista assieme alla moglie Francesca Morvillo e ad alcuni uomini della sua scorta.

Era un uomo simbolo Falcone che aveva scelto di guardare la mafia dritto negli occhi e di combatterla. Spese tutta la sua vita al servizio dello Stato dedicandosi all’idea nobile della legalità che difendeva con forza e coraggio.

A 30 anni dalla Strage di Capaci, Tina Montinaro, rappresentante dell’Associazione Quarto Savona Quindici e vedova dell’agente Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, gira l’Italia promuovendo il progetto di sensibilizzazione contro le mafie “1922-2022 Trent’anni dagli attentati di mafia di Capaci e via D’Amelio”, attraverso il quale vuole valorizzare e diffondere la cultura della legalità, avvicinando gli studenti e le studentesse alla cittadinanza attiva e alle regole poste alla base della società civile, i valori del rispetto della vita, delle istituzioni e della legge.

Il suo viaggio didattico ed emozionale tra legalità e valori Tina Montinaro lo fa con quello che è diventato un monumento nazionale italiano, la teca contenente la Quarto Savona Quindici, l’auto di scorta di Giovanni Falcone su cui viaggiavano Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

La teca, che per la prima volta lascia il territorio della Repubblica Italiana, è stata scoperta questa mattina nella Repubblica di San Marino alla presenza dei Capitani Reggenti, Maria Luisa Berti e Manuel Ciavatta, dei segretari di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Andrea Belluzzi, per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, per il Territorio, Stefano Canti, e per la Sanità, Roberto Ciavatta, del comandante del Corpo della Gendarmeria, il colonnello Maurizio Faraone, e degli alunni della Scuola Superiore.

La mattina è proseguita con una conferenza al Teatro Titano nel corso della quale sono intervenuti oltre a Tina Montinaro, anche il generale B. Renzo Nisi, capo del Reparto Relazioni Internazionali della Direzione investigativa antimafia italiana, e di Pasquale Valentini, presidente della Commissione consiliare sul fenomeno della infiltrazioni della criminalità organizzata di San Marino.

“La scuola sta facendo un lavoro bellissimo sul tema della costruzione della legalità. Abbiamo voluto portare questo monumento sotto il nostro liceo oggi perché inviti a riflettere su quanto la mafia e la sua violenza ancora esistano e siano vicine a noi – ha detto il segretario di Stato per l’Istruzione, Belluzzi, la cui segreteria ha patrocinato l’iniziativa odierna assieme ai colleghi alla Giustizia e al Territorio -. La lotta alla mafia ha vissuto momenti molto bui, come quello testimoniato da questo monumento, il percorso per combatterla è lungo e duro. Attraverso la scuola continueremo a lavorare per dare un contributo a questa battaglia”.

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