RASSEGNA STAMPA
Nello scorso Consiglio appena concluso, grande attenzione è stata rivolta al welfare aziendale ossia l’insieme di benefici e prestazioni erogati ai dipendenti nell’intento di integrare la componente meramente monetaria della retribuzione, sia in funzione di sostegno al reddito, sia in funzione del miglioramento della vita privata e lavorativa. Un emendamento presentato in Consiglio da Rf prevedeva un credito d’imposta per le aziende che adottassero tali forme di supporto ai dipendenti. Una proposta discreta che però non rispecchia l’effettiva efficacia per il sistema del Titano. Anche perchè di crediti di imposta a San Marino ce ne sono una “miriade” e inserendo questa agevolazione sul welfare rischiava di fare solamente confusione e i risultati non sarebbero stati quelli sperati. Il nostro periodico invece, ha diverse volte trattato l’argomento sottolineando come anche i fringe benefit possano aiutare i dipendenti. Infatti A differenza del welfare aziendale, per il quale la norma subordina l’esenzione (totale o parziale) contributiva e fiscale al fatto che siano riconosciuti alla generalità o categorie di dipendenti, i fringe benefit possono essere riconosciuti anche al singolo lavoratore in accordo con il datore di lavoro. FRINGE BENEFIT – I fringe benefit possono aiutare anche i giovani e le famiglie per l’affitto e mutui? Assolutamente sì. L’esempio lo abbiamo vicino a noi, in Italia, la quale con la legge di Bilancio 2024 interviene proprio sulla disciplina dei fringe benefit ampliando la soglia di non imponibilità fiscale e contributiva. In particolare, per il 2024, è previsto l’innalzamento a 1.000 euro della soglia di non imponibilità per l’assegnazione di fringe benefit ai dipendenti, con incremento a 2.000 euro in presenza di figli a carico (…)
Articolo tratto da La Serenissima