Aborto a San Marino, lettera aperta di don Mangiarotti al Pdcs: “Non fatevi ingannare da chi vuole togliervi di mezzo”

Aborto a San Marino, lettera aperta di don Mangiarotti al Pdcs: “Non fatevi ingannare da chi vuole togliervi di mezzo”

Riceviamo e pubblichiamo

Cari amici, ho letto il comunicato stampa dell’Uds a proposito di quanto da voi affermato in tema dell’aborto a San Marino.

Non entro nel merito delle questioni, perché ritengo che sappiate voi stessi dare ragione di quanto affermato. Evitando ogni strumentalizzazione e semplificazione (comunque ritengo che il problema dell’aborto non siano solo le 303 donne che l’hanno praticato, ma anche i 303 esseri umani che si sono visti togliere il diritto a vivere, loro che non avevano chiesto nulla per entrare nel mondo). 

Quello che mi spinge a scrivervi è la pretesa delle signore che hanno preparato il Comunicato di volervi insegnare come si deve comportare un buon democristiano. È il galateo del progressista che viene presentato con sicumera e pretesa di obiettività. Sono i buoni consigli ad abbandonare ‘quell’integralismo’ che ha oramai fatto il suo tempo, e che va lasciato ai più retrivi membri del clero (oh, questa volta hanno risparmiato il mio nome, dopo che alcune di loro si sono profuse nell’indicarmi come il responsabile di tanta arretratezza e oscurantismo).

Leggendo quanto scritto dall’Uds mi è venuto in mente questo apologo che l’amico Massimo Caprara pubblicò in un utile libro, qualche tempo fa: ‘Togliatti definì la Democrazia cristiana il gatto selvatico: quando io ho in casa un gatto selvatico mi regolo in modo semplice. Non lo piglio di fronte, ma cerco di accattivarmi la sua fiducia. Metto in mezzo alla camera una ciotola di latte e la lascio lì, attendendo che il gatto vi si abbocchi. Alla fine, vinto dalla gola e dal mio atteggiamento amichevole, il gatto ficcherà il muso nella ciotola sotto i miei occhi. Questo è il momento giusto: mi preparo e allungo al gatto un calcio tale da farlo restare stecchito nelle circostanze più favorevoli’ [Togliatti, il komintern e il gatto selvatico]”.

Cari amici democristiani, non fatevi ingannare dalle sirene che aspettano solo il momento di sferrare il ‘calcio’ che vi tolga di mezzo dalla politica e dai loro piani. Avete, nel vostro Dna, la radice cristiana (che in una antica repubblica fondata da un santo ha ancora il suo valore e il suo peso).

Riprendete quanto la Chiesa chiede ai suoi membri, e che ha espresso con chiarezza in un documento del Concilio Vaticano II spesso messo tra parentesi:

Siccome in questo nostro tempo nascono nuove questioni e si diffondono gravissimi errori che cercano di abbattere dalle fondamenta la religione, l’ordine morale e la stessa società umana, questo sacro Concilio esorta vivamente tutti i laici, perché secondo la misura dei loro talenti e della loro formazione dottrinale, e seguendo il pensiero della Chiesa, adempiano con diligenza anche maggiore la parte loro spettante nell’enucleare, difendere e rettamente applicare i principi cristiani ai problemi attuali…

Quanto al mondo, è questo il disegno di Dio: che gli uomini, con animo concorde, instaurino e perfezionino sempre più l’ordine delle realtà temporali. Tutto ciò che compone l’ordine temporale, cioè i beni della vita e della famiglia, la cultura, l’economia, le arti e le professioni, le istituzioni della comunità politica, le relazioni internazionali e così via, la loro evoluzione e il loro progresso…

L’apostolato dell’ambiente sociale, cioè l’impegno nel permeare di spirito cristiano la mentalità e i costumi, le leggi e le strutture della comunità in cui uno vive, è un compito e un obbligo talmente proprio dei laici, che nessun altro può mai debitamente compierlo al loro posto. In questo campo i laici possono esercitare l’apostolato del simile verso il simile. Qui completano la testimonianza della vita con la testimonianza della parola.

Immenso è il campo di apostolato che si apre nell’ordine nazionale e internazionale … i cattolici si sentano obbligati a promuovere il vero bene comune e facciano valere il peso della propria opinione in maniera tale che il potere civile venga esercitato secondo giustizia e le leggi corrispondano ai precetti morali e al bene comune‘.

Penso che solo vivendo secondo questi principi potrete dare il contributo fattivo al bene della Repubblica, di ogni uomo e di ogni donna, ai più piccoli e agli anziani.

E non sarete soli in questo cammino, perché il nostro e vostro alleato non sono le ideologie del mondo (tra l’altro mutevoli e contraddittorie), ma il cuore di ogni uomo e la loro e nostra ragione.

Con stima e affetto.

Don Gabriele Mangiarotti

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