“Quando la donna è sostenuta e non abbandonata a sé stessa e trova una rete di persone a cui stanno a cuore lei stessa ed il suo bambino la vita può fiorire ed è possibile aspirare ad una società migliore dove tutti sono amati e tutelati, a partire dal più piccolo e fragile ossia colui o colei che deve nascere”.
Lo sostiene “Uno di noi”, il comitato contrario al referendum sull’aborto che si celebrerà a San Marino il 26 settembre prossimo.
“Forse agli occhi di qualcuno – scrivono gli attivisti – potrebbe sembrare più facile schierarsi nel fronte di chi vuole l’aborto. La scelta più semplice per una società sempre più parcellare, ove ognuno è chiamato a risolvere da solo i suoi problemi.
A noi tuttavia pare ipocrita voler ridurre l’aborto ad un fatto privato e di poco conto. Nella vita reale così non è.
Ma chi raccoglie la disperazione di tante donne e mamme, anche di San Marino? E dove si possono vedere le gesta concrete di chi opera a favore della vita? Perché come non si può semplicemente comunicare ad una donna che è lecito sopprimere la vita che porta in grembo, non si può neppure liquidarla dicendole che non è legale abortire ed abbandonarla da sola ai suoi problemi”.
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