Agenzia Dire: Governo va sotto per gli insegnanti di religione

Agenzia Dire: Governo va sotto per gli insegnanti di religione

 SCUOLA. GOVERNO VA SOTTO SU INSEGNAMENTO RELIGIONE

21 NO CONTRO 20 SI’, MORGANTI: SERVE VERIFICA

Altro che libera professione in
campo medico, previdenza, contratti o Europa. A fare andare sotto
la maggioranza in questa seduta parlamentare, uno dei pochi casi
dalle elezioni dello scorso novembre, e’ l’insegnamento della
religione cattolica. Che si configura dunque come la classica
buccia di banana su cui scivolano esecutivo e San Marino Bene
comune. E per capire quanto sia grave la caduta, il segretario di
Stato per la Pubblica istruzione, Giuseppe Maria Morganti, chiede
un confronto interno a maggioranza e governo. “Una riflessione
interna va fatta”, commenta dopo l’impallinamento. In effetti “un
atto del governo e’ stato bocciato”, anche se la legge va
comunque avanti. Morganti e’ cosciente che “non sara’ una
passeggiata. Qualcuno del Psd me lo aveva annunciato, ma sono
mancati 5-6 voti e gli interventi della maggioranza sono stati
molto critici”. Certo, aggiunge, “non e’ un argomento da mettere
in discussione un governo, ma un chiarimento e’ necessario”.

Il prologo questa mattina. Morganti presenta il progetto di
legge in prima lettura per “uniformare il trattamento normativo
ed economico degli insegnanti di religione a quello degli altri”.

Tutto nasce “dall’accordo stipulato il 16 maggio 2013” da Pa e
Diocesi di San Marino. E proprio questo accordo l’Aula boccia,
con 21 voti contrari, 20 favorevoli e due astenuti.
Il documento chiede, tra l’altro, il
diritto all’aspettativa post partum e per malattia di un
familiare, e impegna a un accordo con la Santa sede per
“regolamentare in maniera compiuta” la materia. Morganti ricorda
che “gli insegnanti di religione non sono titolari di contratti
di lavoro a tempo indeterminato”, dunque e’ impossibile
“riconoscere l’anzianita’ di servizio”. Gia’ beneficiano pero’
dell’aspettativa post partum e dei permessi annuali retribuiti e
non previsti per gli incarichi a tempo determinato. “Difficile
invece introdurre per legge l’aspettativa per malattia di un
familiare”. In tutto sono 11 gli insegnati di religione a San
Marino, il cui costo si aggira intorno ai 100 mila euro all’anno.

Alla scuola dell’infanzia c’e’ stato un impegno per garantire 5
posti.

Che l’opposizione sia contraria e che la maggioranza sia
divisa lo si capisce subito. Per l’indipendente Denise Bronzetti,
infatti, “c’e’ una condizione di partenza diversa. Va accettato
il concetto che gli insegnanti sono tutti uguali, ma con le
dovute considerazioni”. A favore Alleanza popolare, anche se il
capogruppo Valeria Ciavatta sottolinea che il titolare della
Pubblica istruzione si va “a cercare le critiche”. Infatti “in
passato si e’ espresso, da giornalista e non firmandosi, contro
la stabilizzazione e adesso invece porta avanti una sorta di
legge del contrappasso. Non c’e’ coerenza nel suo operato. Non
dovrebbe esprimersi su questo tema”.
Mariella Mularoni della Democrazia
cristiana invece se la prende con quei consiglieri che portano
avanti una “battaglia ideologica” e che “non vogliono riconoscere
i diritti dei lavoratori: alcuni insegnanti di religione lavorano
da 20 anni senza essere mai stati stabilizzati”. Sul fronte
opposto, sarcastico il capogruppo di Rete, Roberto Ciavatta, al
quale “spiace che un vecchio ex marxista diventi amico prima di
Cl poi della diocesi feretrana”. Ancora una volta, stigmatizza,
si aggiungono “tutele e stipendi per chi ha gia’ molto”. Non va
inoltre dimenticato che “non si tratta di un’ora di storia delle
religioni ma di un’ora di religione cattolica”. E, chiosa Luca
Santolini di Civico 10, in tempi di spending review
“l’adeguamento contrattuale mi rende pensieroso. In un Paese
laico come il nostro, ritengo che la Curia non possa dare
l’assenso per il reperimento dell’insegnante. Non possiamo fare
finta poi che il nostro Paese non si stia aprendo a una societa’
multietnica”.
Infine Francesca Michelotti di Sinistra unita sottolinea che
“non dovremmo parlare dell’insegnamento della religione cattolica
ma dovremmo parlare dell’insegnamento della religione. Noi non
potremo votare ne’ a favore della ratifica, ne’ a favore del
progetto di legge quando dovremo analizzarlo in seconda lettura”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy