Alessandro Rossi ai suoi di Sinistra Unita. Lettera

Alessandro Rossi ai suoi di Sinistra Unita. Lettera

Da L’Informazione di San Marino di ieri 11 agosto

“Innanzitutto mi scuso con tutti i compagni ed i sostenitori di Sinistra Unita che potrebbero essere stati disorientati da voci di ‘Scioglimento’ di Sinistra Unita. Ho compreso sulla mia pelle che fare passare un messaggio di incontro verso i nostri concittadini è difficile, che le identità giustamente sono forti e radicate, che la consapevolezza della drammaticità dello stato in cui versa la nostra Repubblica non è ancora diffusa. Ancora più difficile è lanciare questi messaggi in aperta campagna elettorale dove tutto viene letto come finalizzato alla pura competizione elettorale. Premetto che appartengo per famiglia ed apparterò sempre a quello che fino ad oggi Sinistra Unita ha rappresentato nelle istituzioni sammarinesi ovvero a quella parte di cittadini che vorrebbero realizzare un mondo senza prevaricazioni fra gli uomini e in equilibrio dinamico progressivo verso il miglioramento della società. Appartengo a quella schiera di persone che Sinistra Unita rappresenta e ha rappresentato che fanno politica perché ci credono, che sono coerenti e leali e non si fanno comprare. Sono e rimarrò sempre di Sinistra non perché adoro acriticamente ed ideologicamente la parola Sinistra o le ideologie ad essa connesse ma perché per me Sinistra vuol dire Uguaglianza, Giustizia, Lavoro ed Equilibrio. Anche per questo Sinistra Unita è stato l’unico gruppo parlamentare che è rimasto immutato in questa legislatura, gli altri si sono dissolti, spaccati, ricomposti e spesso non perché mossi da puro idealismo. Per cui Sinistra Unita e le sue persone sono il bene politico più prezioso che ho e che come coordinatore cerco di conservare o migliorare con tutti i miei limiti. Ritengo e non credo di essere presuntuoso che Sinistra Unita possa contribuire a far nascere e realizzarsi una alternativa pulita, libera ed innovativa al sistema clientelar-mafioso in cui ci siamo malauguratamente fatti trascinare come sammarinesi negli ultimi 30 anni, facendo prevalere la quantità sulla qualità. Sono anche consapevole che le forze che hanno voluto e costruito questo sistema hanno compiuto un opera di isolamento intorno alla nostra gente e alle nostre persone, ci hanno additato come estremisti, ci accusano di IDEOLOGIA, di rigidità e tutto questo impedire che il nostro messaggio di UGUAGLIANZA fra gli uomini torni a fare presa sulle persone mettendo in discussione l’ordine costituito delle oramai solide oligarchie che si spartiscono il Paese. Un cordone di isolamento costituito da simbolismi e parole feroci con la funzione di ricordare a tutti quanto brutto e cattivo è stato il comunismo nella storia del novecento e quanto brutti e cattivi siamo noi che continuiamo a parlare di UGUAGLIANZA e del DANARO come mezzo e non come fine della dimensione umana. E’ innegabile questo cordone ha funzionato, Ebbene io ritengo che sia ora di annientarlo, uscire dall’isolamento ed aiutare il Paese a ritrovare una storia politica più consona alle sue tradizioni. Una storia politica fatta di Qualità, Diplomazia, Consapevolezza delle proprie forze, capacità di analisi e di conoscenza profonda del presente e grandi capacità Progettuali. Per fare questo deve essere Sinistra Unita ad abbassare per prime le barriere dell’isolamento, togliere ogni scusa residuale che ci indica come persone pericolose e fare conoscere al Paese la meravigliosa storia e la proverbiale forza della nostra gente. Se nel Paese nessuno avrà il coraggio di incontrare NOI anche nella emergenza economica, civile democratica che stiamo vivendo vorrà dire che continueremo a farci carico da soli delle nostre responsabilità verso la continuità della nostra Repubblica. Se altrimenti riusciremo a canalizzare le migliori risorse del Paese per un grande progetto di rinascita vorrà dire che la nostra resistenza ed i nostri sacrifici saranno valsi a qualcosa. Non è una scommessa, non è una strategia elettorale, non è una operazione di vertice, semplicemente è un gesto di disponibilità unilaterale su valori condivisi di incontro con le migliori risorse del Paese in un momento di grande emergenza. Se vogliamo essere veramente il motore del cambiamento dobbiamo farlo unilateralmente. Siamo l’unico partito che pensa a questo, e a volerlo dare apertamente senza nessuna sicurezza e senza rete. Nelle vere famiglie quando c’è un figlio in difficoltà il genitore tira fuori tutto il suo patrimonio per salvarlo senza tentennamenti, quando c’è un genitore in difficoltà un figlio fa lo stesso. Noi siamo figli di questo Paese oramai sputtanato e sull’orlo del baratro, lo vogliamo aiutare? In questi giorni nelle discussioni politiche io una risposta l’ho sentita ed è SI!” conclude Alessandro Rossi.  

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