Alessandro Rossi e Marino Riccardi su Villa Manzoni

Alessandro Rossi e Marino Riccardi su Villa Manzoni

I Membri della Commissione Politiche Territoriali, Marino Riccardi e Alessandro Rossi: “Abbiamo avuto sempre avuto simpatia e stima per il Segretario al Territorio, un uomo operativo e dinamico. Per questo abbiamo riflettuto a lungo prima di lanciargli questo atto di accusa su una gestione delle politiche territoriali irrispettosa , nel caso che tratteremo, delle istituzioni, delle persone e di noi membri della Commissione Politiche Territoriali.

Il caso è la pratica del parcheggio di Villa Manzoni sulla cui utilità ci si può e deve interrogare, ma sul quale dovrebbero avere precedenza le opinioni dei cittadini che vivono quella zona, che si trovano in condizioni di carico urbanistico non certo ottimali e di conseguenza dovrebbe essere considerato il parere formale della giunta di Castello, che conosce nel dettaglio le problematiche di quella zona.

Discutendo il progetto del parcheggio interrato di Villa Manzoni in seconda lettura in Commissione, è spuntata una lettera del Capitano di Castello di Serravalle (che non ha presenziato e non ha delegato alcuno alla discussione della pratica – rinunciando al suo diritto di voto) con la quale si è assunto la responsabilità di esprimere con arzigogoli un parere favorevole al progetto a nome della maggioranza della Giunta. Per scrupolo ci siamo messi in contatto immediatamente con qualche membro di giunta, e nostro malgrado siamo venuti a sapere che la giunta di Serravalle non aveva deliberato in materia, ma aveva deliberato di richiedere ulteriore documentazione prima di esprimere un orientamento.


Non ce la prendiamo con il povero Capitano di Castello di Serravalle che si è assunto l’onere di dichiarare con arguzia un parere-orientamento di suo pugno e non in maniera collegiale, saranno i suoi concittadini a giudicarlo, ma siamo sicuri che se il Capitano di Castello ha scritto quella lettera probabilmente ha subito importanti pressioni.

Non a caso la lettera del Capitano di Castello è del 11 Settembre, ovvero lo stesso giorno della riunione della Commissione Politiche Territoriali, quando nonostante l’assenza di un parere precedente della giunta il Segretario al Territorio ha deciso di discutere in seconda lettura il progetto di Villa Manzoni.

Per porre rimedio ad un metodo che era tipico della Commissione Urbanistica che poteva intervenire a piacimento sul territorio senza grandi vincoli, il precedente Governo ha riformato la Commissione Urbanistica prevedendo non più interventi parcellizzati ma interventi organici, ha coinvolto gli ordini professionali , ha previsto il coinvolgimento della cittadinanza attraverso assemblee pubbliche, un formale rispetto di tutti i pareri compresi quello della Giunta di Castello che oggi ha diritto di voto in Commissione (che però il Capitano di Serravalle non ha esercitato) ma tutto questo non funziona se lo spirito democratico il rispetto delle istituzioni e delle persone non viene attuato parallelamente.

Non intendiamo in questa sede discutere sul progetto in oggetto, quello che vogliamo discutere è il metodo e il tentativo, riuscito, di fare credere ai commissari una cosa non vera: “il parere formale positivo della giunta di Serravalle”, che il Segretario al Territorio ha messo in atto sventolando in faccia ai membri della CPT la lettera del Capitano di Castello di Serravalle.

In questo modo, Segretario al Territorio, lei ha messo a dura prova la fiducia che con il suo fare di persona di buon senso si era presso di noi guadagnata.

Se vuole riguadagnarsela, faccia in modo che la giunta si esprima democraticamente sul progetto prima di dare completa esecutività al progetto di Villa Manzoni.

E si ricordi che quando le persone si sentono prese per i fondelli, anche le più quiete possono reagire con forza”.

I Membri della Commissione Politiche Territoriali

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