Alleanza Popolare interviene in risposta alle dichiarazioni dell’ ing. Marino Grandoni

Alleanza Popolare interviene in risposta alle dichiarazioni  dell’ ing. Marino Grandoni

In risposta alle recenti dichiarazioni del presidente dell’ASSOIMM, Marino Grandoni, che denuncia una situazione di crisi per l’intero comparto edilizio e chiede a tal proposito interventi di tutela da parte dello Stato, ci permettiamo alcune considerazioni. In primo luogo, non si può modellare un sistema dove prima si chiede che lo Stato lasci fare – quando c’è da far profitti e costruire senza tregua e senza pianificazione – e poi si implorano interventi di aiuto quando il mercato langue e gli appartamenti non si vendono. Non ci voleva un occhio particolarmente attento per capire che il settore immobiliare sammarinese era gravemente sovradimensionato rispetto alle esigenze della popolazione della Repubblica: con le dovute eccezioni di chi ha costruito e continua a costruire immobili di qualità che puntualmente vende, in molti casi sono stati sono edificati ecomostri, palazzine immense che sono rimaste vuote in larga parte. Situazione ben evidenziata dal censimento edilizio, chiesto a gran voce da AP, che ha rilevato 8000 unità abitative inutilizzate con un PRG (quello attuale) che consente ancora di costruirne un numero tale da garantire, alla fine, due appartamenti per ogni sammarinese. Durante il percorso che ha portato fino qui, la politica non solo è rimasta inerte, ma ha favorito questo sistema attraverso una pianificazione praticamente assente, che si è concretizzata tramite piani particolareggiati molto ‘a maglie larghe’ e una puntuale attenzione alle istanze dei grandi costruttori edili. È stata, questa, una pesante eredità dei famigerati anni ’90 e dei primi anni 2000.
Ora, dopo che in poco tempo qualcuno ha goduto di profitti ingenti che si sarebbero dovuti e potuti ‘spalmare’ in un periodo molto più lungo, dopo che si è creato un settore che conta oltre 170 imprese edili per un mercato di meno di 30 mila abitanti, e dopo che, inevitabilmente, il conto dell’ingordigia si presenta inesorabile, si chiede un intervento di tutela da parte dello Stato. Ci viene da dire: ‘troppo comodo’.

vedi comunicato

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