Se è vero, come affermano gli esperti, che la prima energia che l’umanità ha a disposizione è il risparmio, a San Marino si può fare molto. La Repubblica, infatti, consuma energia in quantità. Facendo le dovute proporzioni, un sammarinese consuma una volta e mezzo l’energia che consuma un italiano; si tratta circa dell’equivalente di 5 tonnellate di petrolio a testa all’anno. I dati sono stati illustrati ieri sera all’incontro: “Assicuriamo il nostro futuro. Nuove energie per la Repubblica” svoltosi alla Sala Montelupo del Castello di Domagnano.
Organizzata dalle Segreterie di Stato per il Territorio e per l’Industria, la serata ha visto la partecipazione di Giovanni Carrada, uno degli autori della fortunata trasmissione “Superquark”, del rettore dell’Università di San Marino Giorgio Petroni, del consulente della Segreteria per l’Industria Gerardo Giovagnoli, del docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia e consulente della Segreteria di Stato per il Territorio, Giovanni Barozzi.
In Repubblica ci sono 35.000 auto, le case consumano una volta e mezzo quello che consuma un’abitazione italiana e cinque volte i limiti posti dalla provincia di Bolzano. A San Marino, però è la Pubblica amministrazione a farla da padrone nel consumo di energia: usa il 10% di tutta quella utilizzata nel territorio mentre, secondo i calcoli, con poche mosse potrebbe risparmiarne il 50%. Altrettanto, con le dovute scelte, si potrebbe ottenere nelle abitazioni e anche nell’industria sammarinese, che potrebbe far scemare del 20% i consumi. Mentre la ricerca sta lavorando per trovare delle alternative credibili, economiche e meno impattanti sull’ambienta, quindi, la prima soluzione da adottare è proprio il risparmio, anche sotto il Titano.
E’ anche in questa direzione che San Marino potrebbe e vorrebbe muoversi. Il primo obiettivo, dunque, ha affermato il Segretario di Stato per l’Industria, Tito Masi, “è il risparmio”. Evitare gli sprechi e l’uso dissennato delle energie, “può liberare anche risorse per nuovi investimenti- ha aggiunto Masi- e molte imprese sono già sulla buona strada. Inoltre, per quanto riguarda la ricerca, abbiamo progetti ambiziosi, come quello del parco scientifico e tecnologico sui quali contiamo molto”. Riguardo al parco peraltro, il rettore dell’Università di San Marino, Giorgio Petroni nel concludere l’incontro di ieri ha rivelato che l’Enea, l’ente italiano per le nuove tecnologie e l’ambiente, ha già mostrato interesse ad aprire un laboratorio di ricerca sulle risorse idriche nel futuro polo delle scienze del Titano.
Si sta anche concludendo una serie di procedure per aderire al protocollo di Kyoto, ha sottolineato il Segretario di Stato per il Territorio, Marino Riccardi: “Da un anno un gruppo di lavoro della Segreteria di Stato, insieme a uno della Segreteria per gli Esteri si impegna sul progetto ed è stata verificata la possibilità per San Marino di aderire al protocollo. Dopo le elezioni crediamo di poter concludere in tempi abbastanza brevi”.
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