Anche San Marino, alla riunione del gruppo sulla riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

Anche San Marino, alla riunione del gruppo sulla riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

L’incontro si è tenuto oggi a Roma, presso la sede del Ministero per gli Affari Esteri.

La Segreteria Affari Esteri segnala come si sia tenuto “oggi a Roma, presso la sede del Ministero per gli Affari Esteri, un incontro di Alti funzionari dei Paesi del Gruppo “Uniting for Consensus”(UfC) per discutere della riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A rappresentare la Repubblica di San Marino, l’Ambasciatore in Italia, Daniela Rotondaro, l’Ambasciatore presso le Nazioni Unite, Damiano Beleffi, e il Direttore degli Affari Politici del Dipartimento Affari Esteri, Federica Bigi.

Uniting for Consensus è un gruppo di Paesi provenienti da diverse Regioni del Mondo (Argentina, Canada, Colombia, Costa Rica, Italia, Malta, Messico, Pakistan, Repubblica di Corea, San Marino, Spagna, Turchia) che da anni si batte per una riforma giusta del Consiglio di Sicurezza.

In particolare, l’UfC sta promuovendo la creazione di ulteriori seggi elettivi non permanenti (seggi “a lungo termine” e seggi “biennali”) che consentirebbero una maggiore rotazione e migliorerebbero l’accesso al Consiglio di Sicurezza per gli Stati membri delle Nazioni Unite, assicurando che tutte le voci siano ascoltate. Tale proposta si propone di rendere il consiglio di sicurezza più democratico, rappresentativo e trasparente.

Per la Repubblica di San Marino tale riforma è di particolare urgenza, anche alla luce degli eventi più recenti e si pone a garanzia di un maggior processo di democratizzazione.

La riunione intende favorire un maggiore consolidamento nel Gruppo UfC che possa consentire lo scioglimento di nodi irrisolti per un aggiornamento della sua posizione.

L’incontro, svoltosi in un clima di collaborazione e coesione, è stato un’ occasione per ribadire l’impegno dei Paesi dell’UfC a lavorare insieme per ottenere ulteriori risultati e adattare il Consiglio di Sicurezza alle sfide del XXI secolo”.

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