Ancora non tutto a posto nel trasferimento di danaro fra Italia e San Marino

Ancora non tutto  a posto nel trasferimento di danaro fra Italia e San Marino

Non pare che ancora la procedura del trasferimento del danaro Italia – Repubblica di San Marino anche fra soggetti autorizzati sia rientrata in una fase di sicura normalità a quanto scrive Francesco Bonazzi su L’Espresso.

Bonazzi, fra l’altro, riporta un brano della circolare inviata dal Governatore Mario Draghi il 19 giugno ‘a tutte le filiali della Banca d’Italia’, già in parte pubblicata da
Stefano Elli su Il Sole24Ore
alcuni giorni dopo.

Nel brano della circolare riportato da Bonazzi, si legge che Draghi ha invitato i direttori di filiale di Bankitalia a vigilare sui ‘rapporti intrattenuti con le istituzioni finanziarie residenti nella Repubblica di San Marino ‘ e ha ordinato che tali rapporti siano correttamente registrati ‘con il codice 726 (Resto del mondo, Istituzioni finanziarie monetarie, Autorità bancarie centrali dei paesi non Ue‘).

In sostanza, da detta circolare, si apprende che il Governatore Draghi ha saltato a piè pari tutti i rapporti italo-sammarinesi definiti dalle vigenti convenzioni sia generali che specifiche del settore. In particolare ha ignorato il cosiddetto

‘accordo valutario’ del 1991. Accordo che, fra l’altro, Fiorenzo Stolfi, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, aveva esplicitamente richiamato in una conferenza stampa dopo il sequestro (da parte del pm Fabio Di Vizio (Re Nero)) del

danaro in viaggio di trasferimento dalla filiale Bankitalia di Forlì alla sede della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino.

Stolfi nell’occasione aveva annunciato che avrebbe chiesto la

convocazione urgente del Comitato di Contatto, un organismo previsto appositamente, in detto accordo, per risolvere questioni del tipo di quelle in essere attualmente fra i due Stati.

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