INCONTRO CON GLI STABILIZZATI
Adesso quei “Notabili” della Csdl e CDLS, perché così è proprio il caso di definirli, stanno veramente entusiasmando i lavoratori tutti.
Sembra interminabile la serie dei ricorsi presentati nei confronti della nuova organizzazione sindacale, degna di una delle migliori telenovele proiettate in televisione negli ultimi anni, di quelle che non finiscono mai, di cui ad un certo punto però bisogna farsene una ragione.
Crediamo che sia giunta l’ora della ragione per gli strateghi della Csdl e CDLS, e conseguentemente a ciò, di porsi alcune domande, visto che le loro istanze sono state respinte in tutti i gradi di giudizio, per parafrasare con una metafora calcistica si potrebbe dire che sta due a zero per l’Unione Sammarinese dei Lavoratori.
Non paghi di essere stati perdenti su tutta la linea, continuano a presentare istanze di revoca nei confronti dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori, l’ultima in ordine di tempo è di qualche settimana fa, continuando a far gravare i costi a carico dei lavoratori.
Crediamo, che se chi si occupa di comunicazione nella struttura della Csdl e CDLS, spiegasse agli aderenti le reali motivazioni per le quali non vogliono far nascere l’Unione Sammarinese dei Lavoratori, gli aderenti stessi non sarebbero così entusiasti della classe dirigente che li rappresenta e del modo in cui Csdl e CDLS investono i soldi derivanti dalle loro contribuzioni.
Per chiudere in bellezza, Csdl e CDLS, hanno criticato l’Unione Sammarinese dei Lavoratori relativamente all’organizzazione di una serata, peraltro pienamente riuscita, nella quale si è parlato dei problemi relativi agli stabilizzati di prima fascia.
L’USL, andando incontro alle richieste di un gruppo di suoi iscritti, ha scelto la strada dell’ascolto, della comunicazione e dell’approfondimento dei problemi. Un modo di operare sicuramente sconosciuto alla Csdl e CDLS.
Ovviamente l’USL non indirizza queste poche righe agli stabilizzati, perfettamente consapevoli che le dichiarazioni fatte da Csdl e CDLS sono strumentali e scorrette, ma a coloro che non conoscono la situazione.
Con l’accordo governo-sindacati del 18 Febbraio 2003,si è avviata una nuova metodologia di assunzione nella PA sostituendo la metodologia già prevista per legge dell’accesso tramite concorso nella pubblica amministrazione con una procedura straordinaria che avrebbe dovuto sanare situazioni pregresse e meritevoli di una regolarizzazione. Tra i primi 200 stabilizzati nella PA erano presenti lavoratori che prestavano servizio già da 14-15 anni in posti di lavoro che erano previsti nella dotazione organica(legge 106) e che non erano stati attivati, generando aspettative nei lavoratori precari di un futuro ingresso nella PA tramite stabilizzazione.
Peraltro la stabilizzazione dei precari era stata inserita all’interno del contratto di lavoro pubblico impiego per il quadriennio 2001-2004(art.5 della legge 25 Aprile 2003, n.54) , in contemporanea ad aumenti retributivi per tutti lavoratori. Gli arretrati maturati dagli stabilizzati fino al Marzo 2003 sono stati così utilizzati come merce di scambio.
A seguito di ciò un referendum indetto tra tutti i lavoratori ha approvato il contratto intero stipulato. Ancora oggi sono ignoti i numeri dei votanti effettivi e degli aventi diritto al voto. Quanti hanno espresso il loro voto su quel referendum sul totale dei lavoratori?
Ma la CSU si è guardata bene dal fare un referendum tra i soli stabilizzati. Sarebbe stata una sonora bocciatura dell’accordo di stabilizzazione!
Comunque sia, la sostanza è che utilizzando quell’accordo come metro, si sono avviate in seguito diverse stabilizzazioni. E da allora, una procedura straordinaria è divenuta una prassi.
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