Ancora presunto riciclaggio fra Forlì e San Marino.Credito di Romagna

Ancora presunto riciclaggio fra Forlì e San Marino.Credito di Romagna

Il commissariamento di Credito di Romagna, riapre, di primo acchito, a San Marino vecchie ferite come quelle delle indagini Re Nero e Varano portate avanti dalla procura di Forlì.

Questa volta la iniziativa non è della Procura ma di Banca d’Italia.

Scrive, fra l’altro, Maurizio Burnacci di Il Resto del Carlino (Economia&Finanza): ‘a scatenare il provvedimento sono presunte ‘rilevanti anomalie negli assetti proprietari – scrivono i nuovi ‘reggenti’ in una nota – e significative disfunzioni del sistema di governo aziendale … nonché diffuse violazioni delle norme in tema di antiriciclaggio e di trasparenza’. Un ingranaggio complesso che tocca anche controversi e oscuri
rapporti tra Credito di Romagna e Ibs, Istituto Bancario di San Marino.
Epilogo clamoroso che arriva dopo una ispezione della scorsa primavera. Epilogo decretato dalla firma del ministro Giulio Tremonti su proposta degli uomini del governatore Mario Draghi. Che appena arrivati lasciano nelle mani di Giovanni Mercatini, amministratore delegato e direttore generale – che detiene la maggioranza (18%) del pacchetto azionario dei 65 soci – decreto ministeriale.
A consegnarglielo è il nuovo ‘reggente’, il commissario straordinario, Bruno Proietti. In quell’istante i vertici dell’Istituto – l’intero consiglio di amministrazione, presieduto fino a un mese fa dall’editore riminese Manlio Maggioli, ora sostituito dall’imprenditore cesenate Eddo Lelli, – vengono congelati, almeno fino a quando conti e libri contabili non torneranno alla luce del sole.

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