Ancora Re Nero? No una cantonata tirare in ballo la Cassa di Risparmio di San Marino

Ancora Re Nero? No una cantonata tirare in ballo la Cassa di Risparmio di San Marino

Il sequestro, da parte della Guardia di Finanza,

di una somma di danaro su un furgone portavalori durante un viaggio fra la filiale della Banca d’Italia di Forlì e la
Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino

è cosa ben diversa da quanto emerso nella vicenda
Re Nero o Mutandopoli.

In comune c’è solo il fatto che, in entrambi i casi, ad indagare è lo stesso procuratore della Repubblica di Forlì, Fabio Di Vizio. Nient’altro.

Detto sequestro, nel caso venisse convalidato, bloccherebbe di fatto da lunedì prossimo ogni operatività del sistema bancario e finanziario sammarinese (dodici banche
e una cinquantina di finanziarie con mille occupati circa), in quanto, per non incorrere in un reato, nessuno si assumerebbe più la responsabilità di effettuare trasferimenti di danaro, dall’Italia verso San Marino e viceversa, pur fra soggetti autorizzati.

Bene hanno fatto la Banca Centrale della Repubblica di San Marino e di seguito le Segreterie di Stato Esteri e Finanze
a precisare che quel trasferimento di danaro rientra nei normali correnti regolari rapporti fra soggetti autorizzati dei sistemi bancari dei due Stati.
Vedi comunicato della Banca Centrale.

Vedi Comunicato Esteri e Finanze

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