Tra le tante questioni sul tavolo c’è n’è una irrisolta da troppo tempo, per la quale l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese si sta battendo. Una questione a cui chiediamo che il nuovo Governo dia assoluta priorità, anche perché mai come oggi è di grande attualità. Stiamo parlando del problema della rappresentatività delle forze sociali: il “chi rappresenta chi” e soprattutto il “come” lo rappresenta.
Il problema, agli occhi del comune cittadino, può apparire forse un po’ troppo “tecnico” e dunque non particolarmente interessante. In realtà si tratta di un problema di democrazia e, a maggior ragione in una millenaria Repubblica come la nostra, non può essere trascurato.
USL e OSLA hanno sottoscritto questa mattina il loro contratto industria? ANIS non vuole entrare nel merito della questione e dei contenuti, ognuno è libero di firmare ciò che ritiene più adatto per sé, e per chi rappresenta. Ma se le rivendicazioni di una minoranza arrivano a mettere a rischio il diritto della maggioranza, non solo s’impone una riflessione, bensì per chi governa diventa un obbligo, intervenire rapidamente e con decisione.
La questione è quella della validità erga omnes dei contratti di lavoro.
La legge del 1961 è datata non solo perché è trascorso più di mezzo secolo da allora, ma perché gli scenari della rappresentatività e del mercato del lavoro, nella nostra Repubblica, si sono trasformati in maniera radicale. Oggi che c’è una pluralità di soggetti abilitati a stipulare contratti, ognuno può “inventare” il proprio contratto una giungla di norme a volte contrastanti, provocando una grave incertezza nei diritti e nei doveri che sono alla base di ogni decisione d’impresa.
ANIS e CSU, con il Contratto Nazionale Industria sottoscritto lo scorso 27 luglio avevano già predisposto la loro proposta per risolvere il nodo della validità erga omnes. Tale proposta è stata messa a disposizione del Legislatore.
Quello che chiediamo, e che riteniamo debba essere la premessa imprescindibile, è che i contratti valgano solo per chi li firma e non per gli altri, e che l’eventuale validità erga omnes sia un principio che deve poter essere espresso solo se il contratto in questione è stato sottoscritto da chi rappresenta effettivamente (cioè carte alla mano) oltre la metà dei rappresentanti dello specifico settore.
ANIS