Anna De Martino di Il Resto del Carlino: In fila nelle banche di San Marino per riportare in Italia i soldi ‘segreti’

Anna De Martino di Il Resto del Carlino: In fila nelle banche di San Marino per riportare in Italia i soldi ‘segreti’

Il Resto del Carlino (di ieri)

Dagli  istituti di credito del Titano potrebbero uscire 700 milioni

In fila nelle banche di San Marino per riportare in Italia i soldi ‘segreti’

Controlli dell’Italia sul Titano: i riminesi fanno rientrare i capitali

Anna De Martino

C’è l’anziano contadino con un deposito da 800 mila euro, ma c’è anche la casalinga che ne ha ricevuto in eredità 50mila, oppure l’operaio che vive e lavora tra Cerasolo e Coriano e che ha trovato più comodo per la vicinanza affidare i propri risparmi ad una banca sammarinese appena dopo il confine di Dogana. Tutti, ma proprio tutti, dovranno entro il 30 settembre dichiarare all’Agenzia delle Entrate i depositi su conti correnti esteri. Perché se non l’hanno fatto prima, indicando le somme nelle dichiarazioni dei redditi (nel quadro ‘Rw’), quei soldi per la legge italiana, sono detenuti all’estero illegalmente. E’ un piccolo esercito di risparmiatori quello che dovrà fare i conti con la ‘voluntary disclosure’. Stavolta non si scappa, lo dicono i bancari e lo consigliano i commercialisti italiani. Non sarà come per i vecchi scudi fiscali (l’ultimo nel 2009), stavolta le tasse per gli anni passati (per 4 anni a ritroso) si devono pagare, ma almeno si eviteranno guai con la giustizia penale e le sanzioni saranno ridotte. Da quando la ‘voluntary’ è diventata legge (gennaio 2014), a San Marino c’è una vera e propria processione di correntisti romagnoli che chiedono come e cosa fare. Anche come ‘scappare’ senza pagare troppo. Molte le richieste di prelievi in contanti che, però, restano deluse. Da quando il Titano ha iniziato l’armonizzazione in materia di antiriciclaggio con l’Ocse i prelievi cash possono essere fatti solo per ‘uso personale’, ossia mille euro a settimana. Impossibile dunque liquidare patrimoni di una certa entità entro il 30 settembre. Dalle banche sammarinesi poi avvertono che il prelievo in contanti è inutile perché sono i movimenti sul conto che fanno fede ai fini fiscali e non il totale detenuto al 30 settembre. Un’altra strada che in molti stanno tentato di praticare per aggirare la volutanry è quello dell’acquisto di beni, come oro o orologi di valore, che possono anche superare i 50mila euro.
«Acquisto il Rolex d’oro – si è sentito dire un bancario sammarinese da uno dei tanti clienti arrabbiati in questi giorni – e poi prendo una cassetta di sicurezza in Italia e mi tengo il valore».
Escamotage che nel 2017 sarà inutile, visto che San Marino in base agli accordi con l’Italia, tra due anni inizierà l’invio automatico delle informazioni direttamente all’Agenzia delle Entrate. C’è un limite anche ai bonifici estero su estero, le banche sammarinesi possono solo effettuare quelli verso Paesi che hanno un regime equivalente. Con la voluntary potrebbero uscire da San Marino circa 700 milioni di euro.
«E’ presto per quantificare l’impatto della voluntary – ha dichiarato il presidente dell’associazione bancaria sammarinese Daniele Guidi -. Quello che stiamo osservando è un interesse da parte dei nostri clienti di informarsi sulla procedura».

Anna De Martino

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L’ESPERTO: «CONSIGLIAMO AI CLIENTI LA DICHIARAZIONE VOLONTARIA»
«BASTA sapere una cosa: la voluntary disclosure è una procedura che consigliamo». E’ questo il parere di un professionista esperto, il commercialista riminese, Vladimiro Bilancioni, circa la procedura che permetterà di regolarizzare fiscalmente i depositi bancari, ma anche appartamenti, gioielli, opere d’arte e le attività, detenute all’estero da cittadini italiani. «E’ un procedura complessa – dice – e in questi giorni ne stiamo affrontando tante. Il contribuente con la voluntary, e quindi il professionista a cui si affida, deve pensare come l’Agenzia delle Entrate, colloquiando col Fisco e presentando conti tali da poter essere valutati positivamente».
Cosa comporta la voluntary?
«E’ una procedura molto diversa dallo scudo fiscale. Prima di tutto si pagano tutte le imposte dagli anni 2010 al 2013. Quattro anni fiscali ma permette a chi ha interessi, attività finanziarie e patrimoni all’estero di regolarizzare la posizione anche sul piano penale pagando le imposte scontate. Si sana così anche l’eventuale violazione degli obblighi di dichiarazione annuale dei capitali detenuti all’estero fino al 30 settembre».
Un esempio base?
«Facciamo il caso di un riminese che ha 100 mila euro in banca a San Marino, frutto di anni di risparmio lasciati lì come in un salvadanaio. Aderire alla voluntary, per estrema semplificazione, si applicherà una tassazione del 10% sul patrimonio totale, per tutti i 4 anni fiscali, e quindi si verseranno all’Agenzia delle Entrate, 10mila euro. Va comunque valutato caso per caso. Infatti diverso è se il capitale l’ho messo via negli anni buoni, come in un salvadanaio, non toccandolo più, o invece ho continuato a versare sul conto estero. In questo secondo caso si paga di più».
Ma ci sarà pure un modo per sottrarsi… immagino che questa sia una domanda che le fanno spesso.
«Non c’è. Non serve neanche spendere tutto e chiudere il conto o prelevare e poi portarli altrove in contanti. Non serve perché nel caso specifico di San Marino, in virtù degli accordi con l’Italia, l’Agenzia delle Entrate può chiedere e quindi ricevere, già da oggi, informazioni specifiche. Ad esempio se chiede informazioni su tutti quelli che hanno chiuso i conti correnti indicando un range di tempo, magari dal 2014 al 2015, o su tutti quelli che hanno trasferito le residenze, o attività o su altri dati anomali, si viene allo scoperto. E se succede e non si è fatta la voluntary si rischia di pagare oltre il 100% e possono essere anche aggrediti i beni detenuti in Italia».
A.D.M.

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