Annalisa Boselli, Corriere Romagna San Marino: Fondazione, una normativa è urgente

Annalisa Boselli, Corriere Romagna San Marino: Fondazione, una normativa è urgente

Corriere Romagna San Marino

Il destino delle onlus

«Fondazione, una normativa è
urgente»

 20 commissariate e 20 chiuse ma non per
una
legge che riesce a controllare il
fenomeno / Palmieri, membro dei 12: «Dovrà
essere uno degli impegni della prossima
legislatura»

Annalisa Boselli

 SAN MARINO. «Una normativa sulle fondazioni è urgente. Dovrà essere uno degli impegni della prossima legislatura». Così Stefano Palmieri, consigliere di Alleanza popolare e membro del Consiglio dei Dodici che sorveglia sull’operato delle fondazioni. «Oggi non esistono criteri per costituire una fondazione, non ci sono norme precise sulle cariche di presidente e consiglieri, non è definito un capitale minimo. Non ci sono norme che stabiliscano la tassazione per la parte economica e quella relativa alla onlus vera e propria. E’ molto variegato il panorama e va inquadrato». Insomma, l’annoso tema delle fondazioni sarà anche finito nel tritacarne da campagna elettorale (come il botta e risposta tra Ap che aveva accusato l’ex Guardasigilli di non avere legiferato in proposito e Per San Marino che la taccia di «vanterie »), ma una cosa è certa: vanno normate. Perché, se le così dette onlus sono passate da 120 alle attuali 80 (20 commissariate e 20 chiuse), non è di certo grazie a una legge che riesce a controllare il fenomeno, ma al lavoro “c ert os ino ” del Consiglio dei 12 che analizza ogni anno i libri contabili, fa verifiche sulle entrate e le uscite, chiede spiegazioni, fino a proporre al giudice provvedimenti di chiusura e commissariamento. Ma si può e si deve fare di più. Perchè il vuoto normativo che le circonda è attualmente ancora un mezzo buco nero. 

Un “passettino” normativo. A metterlo in luce è stato due giorni fa anche la Segreteria all’Industria che ha voluto ricordare come abbia provveduto «nel luglio 2010 a introdurre con la legge 129, agli articoli 37 e 38, le misure di trasparenza per fondazioni, associazioni e enti no profit affinché anche in questo settore, in attesa – questo il passaggio chiave – di una normativa che ne valorizzi il ruolo e le opportunità e che al contempo ne fissi in modo preciso regole e adempimenti, vi potessero essere seri controlli al fine di bloccare gli usi distorti, fino alla cancellazione d’ufficio degli stessi organismi. A seguito della Legge 129/10, dunque, è stato possibile dare seguito ai serrati controlli che hanno portato ad opere di pulizia anche in questo settore. A seguito della legge 129/10, oggi, questo settore può rispondere ai criteri della trasparenza indicati a livello internazionale ».

 Le irregolarità. A finire nel mirino dei Dodici sono state soprattutto «le onlus legate ad associazioni sportive che raccolgono sponsorizzazioni senza giustificare le uscite ». Ma c’è anche tanto altro. In altre si praticavano attività economiche su cui non venivano pagate tasse, in altre non si presentavano bilanci oppure prospetti di finanziamenti e impieghi, spiega il consigliere. Insomma, una istituzione apparentemente “pulita” e quasi del tutto incontrollata ( almeno fino agli ultimi due anni) che poteva far gola a chi aveva (ed ha?) bisogno di depositare o far pervenire somme di denaro. Ma c’è anche la parte buona, che va tutelata. «Solo per fare un esempio, le associazioni che operano nel socio- sanitario, come la Croce rossa o quelle per le malattie del sangue avrebbero bisogno di una normativa diversa perché hanno diverse peculiarità». 

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