Ansa: Giuseppe Roberti sentito a Rimini, rogatoria

Ansa: Giuseppe Roberti sentito a Rimini, rogatoria

IL PUNTO DELL’ANSA
L’inchiesta “conto Mazzini” e le tangenti ai politici
sammarinesi transitate su libretti al portatore foraggiati da conti della Banca
commerciale sammarinese (Bcs), è arrivata a Rimini. E’ stato infatti interrogato
questo pomeriggio in un ufficio della Procura di Rimini, su rogatoria del
Tribunale Unico del Titano, Giuseppe Roberti, socio della Bcs, l’istituto di
credito poi smantellato dalla Banca Centrale sammarinese. Roberti è considerato
“uomo chiave” dell’inchiesta che, coordinata dal commissario della legge Alberto
Buriani, il 23 giugno scorso ha portato all’arresto di Claudio Podeschi, uomo
politico di spicco della democrazia cristiana sammarinese, ex ministro e
capogruppo parlamentare, arrestato per associazione per delinquere finalizzata
al riciclaggio di tangenti. Oggi per l’interrogatorio lampo, visto che è durato
meno di un’ora, sono arrivati da San Marino il commissario della legge, Simon
Luca Morsiani che indaga insieme con il commissario Buriani, e un agente della
polizia giudiziaria sammarinese. Roberti, indagato per associazione per
delinquere e tangenti, assistito dagli avvocati Francesco Pisciotti di Rimini e
Rossano Fabbri di San Marino, ha rilasciato spontanee dichiarazioni. Ha anche
prodotto una memoria di quattro pagine in cui spiega come, negli anni in cui si
concentra l’indagine dal 2004 in poi, funzionava il sistema San Marino. Da “uomo
di banca” e “uomo di politica”, Roberti ha anche spiegato che i soldi per la
politica erano destinati “al voto estero” e ai partiti. Quindi non potendo
girare le somme direttamente sui conti dei partiti, erano stati aperti i
libretti al portatore. Roberti ha poi spiegato che il famoso ‘libretto Mazzini’
era stato aperto da un’impiegata della fiduciaria. Un punto essenziale della
memoria di Roberti, poi, il ruolo di Gilberto Canuti ex direttore generale della
Bcs indagato anch’egli per gli stessi reati. “Che credibilità può avere un
direttore – ha sostenuto – che aveva le seconde chiavi e ha aperto le cassette
di sicurezza della banca?”. Infine, Roberti, che non ha fatto il nome di
politici ma annuncia nuove rivelazioni sul ruolo dell’attuale ministro delle
Finanze, ha dichiarato che in quegli anni nel “sistema San Marino, si consentiva
l’anonimato bancario e quindi i libretti al portatore”.
(ANSA).

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