La Commissione Antimafia, addirittura con i poteri di commissione di indagine per sei mesi già prorogati per altri sei mesi, è stata costituita sull’onda della notizia di un patto scellerato (pactum sceleris) fra camorra e politica, che sussisterebbe a San Marino fra classe politica e camorra, e le dichiarazioni, in qualche modo collegate, di un sammarinese coinvolto nella indagine
Staffa.
Ebbene in proposito, Pasquale
Valentini, Segretario di Stato alle Finanze, ieri ha affermato papale papale in Consiglio: “A mio parere anche la commissione
d’inchiesta ha poco senso: è difficile autogiudicarci“.
Come dire che non ne verrà fuori nulla!
Finora, l’unica cosa di cui si è certi, è che finora la Commissione ha saputo mantenere il segreto su quanto fatto. Viene da chiedersi: ha saputo mantenere il segreto su quanto fatto perché appunto non è stato fatto nulla?
Che la casta politica sammarinese ponga in cima alle proprie preoccupazioni l’obiettivo di autoassolversi sempre e comunque lo si è visto ad esempio quando ha affrontato – si fa per dire – il caso Licenzopoli o forno Vallefuoco: due colpi di spugna.
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