Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Caso Smi. Miliardi nei paradisi, inizia il processo

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Caso Smi. Miliardi nei paradisi, inizia il processo

L’Informazione di San Marino

Caso Smi. Miliardi nei paradisi, inizia il  processo

Antonio Fabbri

Caso Smi e movimentazioni
miliardarie, si apre sul Titano
il primo processo sull’attività
della finanziaria che, in Italia, è
finita nella maxi indagine della
procura di Roma con l’inchiesta
“Amphora”, che a luglio scorso
ha visto recapitare gli avvisi di
conclusione delle indagine per
sette persone tra cui il conte Enrico
Maria Pasquini ed Eugenio
Buonfrate. I due sono anche imputati
nel processo sammarinese
in calendario domani. Mentre
in Italia si parla di contestazioni
per associazione per delinquere
e riciclaggio, con cifre dell’ordine
del miliardo di euro all’anno
che prendevano la strada di
San Marino per poi essere destinate
ad altri lidi, sul Titano
tra le contestazioni mosse dal
Commissario della legge inquirente,
Rita Vannucci, ci sono
gli illeciti legati all’esercizio
abusivo dell’attività finanziaria
in Repubblica, false comunicazioni
sociali e amministrazione
infedele. L’udienza che apre la
fase dibattimentale davanti al
giudice Alberto Buriani è dunque
fissata per domani, ma c’è
da scommettere, vista la complessità
del caso, che ci saranno
diverse questioni preliminari da
discutere. I due imputati, difesi
dagli avvocati Maria Selva e
Moreno Maresi, sono appunto il
conte Enrico Maria Pasquini ed
Eugenio Buonfrate. Quest’ultimo
negli organismi direttivi
Smi, ma in tale caso risponde
come direttore delle società Ilha
das Pontas e Intersmi, soggetti
giuridici con sede legale a Madeira.
In sostanza sul Titano si
contesta che queste due società
esercitavano attività finanziaria
senza essere atuorizzate. Questo,
a leggere in parallelo l’indagine
sammarinese e quella
romana, per interporre, oltre a
quello della Smi, un altro schermo
fiduciario e fare prendere il
volo ai capitali verso i paradisi
fiscali. Il fascicolo è molto corposo
e presenta numerosi allegati
dove sono presenti le informazioni
sui mandati fiduciari
interessati dalle movimentazioni.
Di certo un dibattimento che
darà un quadro interessante di
tutto quanto ruotava attorno
alla San Marino Investimenti.
Un processo che si intreccia
dunque con l’inchiesta italiana
dalla quale emerge il sistema
usato. Una volta che un cliente
affidava i propri risparmi o i capitali
ad Amphora, la struttura
romana guidata da Pasquini,
questi li riciclava all’estero tramite
Smi e poi, sempre usando
la San Marino Investimenti, li
faceva rientrare in Italia. Il tutto,
secondo la procura di Roma,
attraverso “almeno un doppio
schermo fiduciario, cosiddetto a
colonna, costituito da due o più
mandati di cui il primo necessariamente
radicato in San Marino”.
Una attività, quella svolta
sul Titano, che in un lungo arco
di tempo, dal giugno 1996 al luglio
2010, ha consentito il transito
di milioni e milioni di euro.
Tra l’altro in questa vicenda un
senso ce l’hanno le date. Guarda
caso, infatti, questa attività
della Smi iniziò pochi mesi
dopo che, nel a gennaio 1996,
era stata introdotta la legge sulla
pregiudiziale amministrativa.
Norma che sanciva di fatto
sul Titano l’inesistenza del reato
di evasione fiscale e la conseguente
impossibilità di fornire
collaborazione giudiziaria
per questo illecito. Sulla Smi,
poi, pende a San Marino anche
un’altra indagine, ancora in fase
istruttoria, legata alla parallela
inchiesta italiana su Monte Paschi
di Siena.

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