Antonio Fabbri di L’informazione di San Marino: Credito sammarinese, spunta un altro procedimento con indagata la banca come persona giuridica

Antonio Fabbri di L’informazione di San Marino: Credito sammarinese, spunta un altro procedimento con indagata la banca come persona giuridica

L’informazione di San Marino

A diversi imputati mai notificata la comunicazione giudiziaria, i
legali chiedono la nullità degli atti

 Credito
sammarinese
, spunta un altro procedimento con indagata la banca come persona
giuridica

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Seconda udienza, ieri, per il caso del Credito sammarinese,
branca sul Monte dell’inchiesta Decollo
Ter della procura di Catanzaro
che nel 2010 portò anche alla custodia
cautelare dei vertici della banca. I fatti sono legati al contestato riciclaggio
di 1,3 milioni del narcotrafficante legato alla ‘ndrangheta depositati presso il
Cs a cavallo tra il 2010 e il 2011. Udienza, quella di ieri, dedicata alle
questioni preliminari e alla riproposizione della costituzione di parte civile.
Udienza nella quale, però, sono emersi anche alcuni particolari interessanti
come l’esistenza di un altro procedimento penale nel quale è indagato il Credito
sammarinese come persona giuridica assieme a Luca Bressi, manager dell’hotel
King Rose di Bologna dove Vendemini e Barbieri si incontravano, la cui posizione
era stata stralciata dal fascicolo principale di Decollo. E’ emerso anche che,
per più di un imputato, non c’è stata la comunicazione giudiziaria. Un mancato
adempimento che ha fatto chiedere agli avvocati la nullità degli atti del
processo nei confronti dei propri assistiti.

La parte civile
Gli avvocati di parte civile
hanno riproposto la costituzione,
dopo che per vizi
formali era stata rigettata dal Giudice, Gilberto Felici,
successivamente alla prima
udienza dello scorso maggio.
Gli avvocati Alessandra
Greco e Tania Ercolani hanno
presentato innanzitutto la
procura speciale firmata dal
commissario liquidatore del
Cs, Lopoldo Varriale.
“La costituzione è tempestiva
anche alla data odierna – ha
affermato l’avvocato Greco
– dato che nella scorsa
udienza non è stato dichiarato
aperto il dibattimento”. Citata
dal legale una sentenza del
giudice Emiliani del 1976,
dove un rinvio per mancata
notifica aveva fatto ritenere
idonea la costituzione
di parte civile nell’udienza
successiva. “Quindi – ha detto
l’avvocato Greco – oltre che
tempestiva questa costituzione
è munita di tutti gli aspetti
formali necessari”. La collega
Tania Ercolani ha sottolineato
“l’interesse del Cs a costituirsi.
Sono stati determinanti
i comportamenti di cui si
discute in questo processo
anche per l’intervento di Banca
Centrale che cita proprio
questo procedimento penale
tra le motivazioni del disposto
commissariamento. Per quanto
riguarda il danno la parte
civile sostiene che i fatti di
cui si discute abbiano causato
danno all’ente, sia patrimoniali
che reputazionali”. Viene
anche rilevato il fatto che
il Credito sammarinese, come
persona giuridica, è implica implicato
in un altro procedimento
penale a “causa della condotta
degli amministratori”, ha detto
la parte civile. Un processo
penale che potrebbe arrivare
a breve a giudizio e nel quale,
oltre alla banca come ente, è
imputato Luca Bressi, italiano
già indagato nell’inchiesta
Decollo la cui posizione era
stata stralciata da quella degli
altri.

Le reazioni delle difese

È stato un bombardamento
di contestazioni da parte dei
difensori dei quindici imputati
sulla richiesta di costituzione
della parte civile. Se il
procuratore del fisco, Roberto
Cesarini, non si è opposto alle
questioni formali, chiedendo
un termine per valutare
l’emergere dell’ulteriore
procedimento penale nei confronti
del Cs, le difese si sono
opposte tutte alla richiesta della parte civile.
“La banca non ha subito
danni – ha detto l’avvocato
Luca Della Balda difensore
di Lucio Amati (nella foto)
– Semmai il mio assistito ha
avuto un danno, essendo azionista
di maggioranza assieme
a Mario Amati per il 57%. La
richiesta di costituzione di
parte civile intempestiva”.
L’avvocato di Pietro Daidone,
Riccardo Leonardi, ha rilevato
che la procura depositata
“conferisce un incarico
generico. È evidente che in
un processo plurisoggettivo
era necessario che la procura
precisasse nei confronti di chi
si costituiva, quindi per me
è nulla per indeterminatezza,
perché le responsabilità,
semmai venissero verificate,
sono diverse. Seconda
questione: il precedente citato
fa riferimento a un caso in
cui la facoltà di richiesta di
costituzione di parte civile
non era stata esercitata. Nel
nostro caso, invece, è stata
già presentata e non è stata
accolta. Nel merito – ha
concluso l’avvocato Leonardi
– manca il nesso causale per
cui si vorrebbe oggi attribuire
a queste condotte un rapporto
con l’atto amministrativo
attraverso il quale è stato
disposto il commissariamento
da Banca Centrale. Inoltre
quei denari sono rimasti nel
Credito sammarinese, quindi
il danno non c’è”.
Mentre l’avvocato Paride BuBugli
si è richiamato alle deduzioni
dei colleghi, l’avvocato
Caterina Filippi ha aggiunto:
“Secondo questa difesa la
pubblicazione del processo si
è avuta nella scorsa udienza e
il vizio di forma non è sanabile.
Nemmeno la parte civile
può richiedere il danno reputazionale
che la volta scorsa
non aveva richiesto. Inoltre
non può essere richiesta la
costituzione indistintamente
nei confronti di tutti”.
L’avvocato Rocco Domenico
Ceravolo che difende uno dei
fratelli Lubiana afferma: “La
banca in quel momento era
decotta e quei denari hanno,
seppure temporaneamente,
salvato l’istituto e i soggetti
che oggi sembrano diventati
dei collaboratori di giustizia.
Il comportamento di Lubiana
non è idoneo a danneggiare
alcunché” L’avvocato Maria Selva ha
sottolineato che il nesso causale
è inidoneo a consentire
la costituzione di parte civile.
Anche l’avvocato Maurizio
Simoncini concorda coi colleghi
e aggiunge: “Oggi se c’è
un danno è nei confronti degli
azionisti”.
Gian Nicola Berti solleva il
problema dell’economicità
del processo: “Sono già due
udienze che stiamo dibattendo
la costituzione di parte
civile. Sui provvedimenti di
Bcsm abbiamo solamente
stralci parziali di documenti.
Evidentemente hanno qualche
difficoltà a rendere pubblici
i provvedimenti che assumono.
Credo che sia il caso di
dirimere questa vicenda ed
iniziare a dibattere sul procedimento”.
Per l’avvocato Pier Luigi
Bacciocchi “la questione
travalica gli ambiti di questo
processo, ma due considerazioni
vanno fatte. Va
data ragione del perché uno
intenda costituirsi parte civile
e le considerazioni svolte non
sono esaustive. Ho richiesto
al commissario Varriale le
ragioni della liquidazione del
Cs. Non ho avuto risposta.
Poi la costituzione di parte
civile è imprecisa. La procura
affidata ai legali riguarda
‘Amati +15’. Mi dispiace per
il Signor Amati, ma io ‘+15’
non li conosco”
“C’è una carenza assoluta
degli elementi essenziali dell’atto civile nel procedimento
penale – ha rilevato
l’avvocato Paolo Reffi
– anche formalmente non
dovrebbe essere ammessa.
L’Istanza oggi avanzata non è
tempestiva”.

Anche l’avvocato Masiello si
è richiamato alle contestazioni
dei colleghi e lo stesso hanno
fatto gli avvocati Casadei
e Ragini, il quale ha aggiunto:
“Nella procura manca anche
chi ha conferito a Varriale
i poteri per agire per conto
dell’ente”.
Il giudice Gilberto Felici si
è riservato di decidere sulla costituzione di parte civile.

Le prime eccezioni

Si è passati quindi alle
eccezioni preliminari con il
deposito di documenti e liste
testimoniali che, però, potranno
essere integrate una volta
che il giudice avrà deliberato
sulla costituzione di parte
civile. Ma già in tali questioni
preliminari sono emersi
dei colpi di scena. Più di un
imputato, infatti, ha lamentato
di non avere mai ricevuto la
comunicazione giudiziaria.
Una mancata notifica che per
i legali implica la nullità degli
atti nei confronti dei propri
assistiti.
“Fin dall’origine del fascicolo
è comparso il nome di Massimiliano
Sensi come presidente
del collegio sindacale,
ma non ha mai ricevuto la
comunicazione giudiziaria. E’
stato sentito il 12 settembre
2013 con il difensore. Il 19 è
stato disposto il rinvio a giudizio.
Chiediamo la nullità di
tutti gli atti nei suoi confronti”,
ha detto l’avvocato Paride
Bugli. Analoga anomalia per
Sandro Sapignoli (nella foto
con Amati).
“Il mio assistito è stato direttamente
arrestato senza ricevere
nulla. Nessuna comunicazione
giudiziaria. Chiediamo la
nullità degli atti”, ha detto
l’avvocato Gian Nicola Berti.
Stessa cosa ha rilevato l’avvocato
Masiello per il proprio
assistito, Davide Zoffoli, e
così pure l’avvocato Simoncini
che ha aggiunto la richiesta
di “nullità assoluta perché il
Procuratore del fisco non ha
partecipato agli interrogatori”.
Tutte questioni sulle quali
il Giudice Gilberto Felici
si è riservato di decidere.
Dopodiché sarà comunicato
un calendario di date per la
prosecuzione del processo.

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