Smi, nelle intercettazioni rivelazioni su rapporti tra istituzioni e indagati
Nelle registrazioni dell’autorità italiana dialoghi imbarazzanti tra l’allora comandante della gendarmeria e Buonfrate. Tirato in ballo anche il giudice Lamberto Emiliani: “Mo’ sta uscendo il sammarinese, il primo è uscito, mo’ è uscito il secondo. io mo’ spero che escano tutti, sarà difficile”
Antonio Fabbri – Sta montando anche sul Titano il caso delle intercettazioni su utenze sammarinesi da parte della autorità italiane. Ma, come oltre confine, il problema è duplice. Da un lato si polemizza sulla legittimità delle registrazioni. Dall’altro sono i contenuti delle intercettazioni telefoniche a pesare e a fare riflettere. Fanno anche capire il perché, assieme ad altre circostanze, San Marino sia visto con estrema diffidenza da oltre confine.
Il caso della San Marino Investimenti del conte Enrico Maria Pasquini e di Eugenio Buonfrate, al centro dell’indagine Amphora in Italia e di un processo già aperto sul Titano, è emblematico per inquadrare rete di rapporti che gli indagati avevano con le istituzioni sammarinesi: da Banca centrale, alle forze dell’ordine, da Associazioni a organismi di controllo. Un quadro che fa sostenere al Pm romano Perla Lori l’esistenza di “rapporti quanto meno anomali degli indagati della S.M.I. S.A.” con esponenti delle istituzioni sammarinesi. Nella richiesta di custodia cautelare il Pm romano inserisce, per spiegare la situazione a San Marino, una telefonata tra l’indagato Eugenio Buonfrate e l’allora comandante della Gendarmeria, Achille Zechini, nel periodo delle sue dimissioni dall’incarico.
Si legge nel provvedimento del Pm:
“In data 13.12.2011, la conversazione tra BUONFRATE e ZECHINI Achille, ex capo della Gendarmeria di San Marino – recentemente balzato agli onori della cronaca in relazione all’arresto di BIANCHINI (KARNAK S.A.) per asserite rivelazioni di atti d’ufficio commesse in San Marino – dimostra come i loro rapporti siano attuali e confidenziali in ragione di quanto entrambi si raccontano, il primo circa le indagini in corso nei confronti della SMI ed il secondo in merito al suo incarico sul Titano:
…omissis…
B: allora hai rotto?
Z: no, perché ho rotto?
B: eh ho letto qua
Z: ho presentato le dimissioni due mesi fa
…omissis…
B: lo sai che mi dispiace, sì?
Z: eh va be’ dai ci ritroviamo lo stesso mica che …omissis…
B: comunque compa’ senti qua, quando ti dissi che era un posto strano!
Z: sì sì e io lì non mi so’ toccato le palle! Se mi fossi toccato le palle
B: eh no, non solo di quelli, sta’ tranquillo, è che conosco bene i miei polli, capito? Anche la storia nostra. Tu vuoi sape’ ‘na cosa? Ieri sera sono andato alla serata della Dante Alighieri perché io sono socio qua, no, e c’era il centenario della Dante Alighieri. Ieri sera mi si è avvicinato EMILIANI (il giudice, ndr.) ma mi si è avvicinato di proposito e m’ha dato la mano.
Fa’ buonasera, buonasera e io come sta? Quando se n’è andato stavo vicino a delle persone, si è avvicinato, m’ha messo la mano sulla spalla aspettando che quelli finissero di parlare e poi m’ha dato di nuovo la mano.
Cioè hai capito? Tu mo’ come interpreti ‘sta faccenda?
Z: embe’!
B: forse si sarà accorto che forse non avrebbe dovuto dare retta ai politici? Eh, perché tanto lo sappiamo com’è andata, no! E io e io devo essere contento?
Z: io non lo so perché io adesso nella politica dappertutto si so’ incazzati (ride)
B: sì no ma hai capito questo è, qua è chiaro che vedi che mo’ sta uscendo il sammarinese, il primo è uscito, mo’ è uscito il secondo. Io mo’ spero che escano tutti, sarà difficile
Z: è difficile!
B: però qualcun altro dovrebbe uscire
…omissis…
B: allora mi raccomando, avvertimi
Z: d’accordo
B: ciao bello, un abbraccio”
Dialogo imbarazzante
Un dialogo nel quale, oltre a quello che emerge, già quanto meno imbarazzante per le istituzioni del Titano, si parla pure di non meglio precisati “sammarinesi” che dovrebbero “uscire”. Tirato in ballo anche un episodio, raccontato da Buonfrate al telefono, sul Giudice di Terza Istanza Lamberto Emiliani, che nel caso specifico aveva rigettato i ricorsi degli indagati e consentito l’invio a Roma della documentazione sequestrata alla Smi. Una chiacchierata tra l’ex comandate della gendarmeria e l’indagato, insomma, che, seppure debba essere valutata con le dovute cautele, dà conto dei rapporti, con le più alte cariche dello Stato sammarinese, di chi per anni ha gestito un flusso finanziario imponente e non limpido attraverso San Marino. L’accusa parla di un miliardo di euro l’anno. Non pare d’altra parte un caso che il conte Enrico Maria Pasquini fosse pure ambasciatore di San Marino in Spagna.
La curiosità della Dante alighieri
Nulla a che vedere con le indagini italiane per riciclaggio e con il processo sammarinese, ma è curioso notare come Buonfrate dica di essere socio della “Dante Alighieri”.
La “Dante Alighieri” è una delle 97 associazioni multate per la mancata ottemperanza alla legge del 2010 che prevede la presentazione, ai fini antiriciclaggio, dei prospetti di finanziamento e dell’elenco
dei soci delle associazioni.
La sanzione comminata dal tribunale amministrativo era di 6.000 euro. Adesso, come noto, le sanzioni sono state sensibilmente ridotte e le associazioni sanzionate rimesse nei termini per la presentazione della documentazione richiesta.
La chiusura delle indagini
L’indagine italiana si è chiusa nel luglio scorso e in sette si avviano verso il processo. Processo che sul Titano è già aperto a carico di Pasquini e Buonfrate con le contestazioni di esercizio abusivo dell’attività finanziaria e amministrazione infedele per le operazioni della Smi che dal 1996 al 2010 hanno consentito il transito di milioni e milioni di euro verso i paradisi del fisco. La prossima udienza è già in calendario per il 9 dicembre.
