Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Tercas acquisi’ di fatto Smib aggirando il no di Bankitalia

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Tercas acquisi’ di fatto Smib aggirando il no di Bankitalia

L’Informazione di San Marino Tercas acquisì di fatto Smib aggirando il no di
Bankitalia

Antonio Fabbri

Tercas si comprò la
Smib ma senza dire
nulla a Bankitalia o,
meglio, praticamente
aggirando un parere
non favorevole di Via
Nazionale.
E non è escluso che anche
questo sia uno dei
motivi di rapporti non
del tutto distesi, ancora
oggi, tra Bankitalia e il
Titano.
Questo è quanto emerge
dal rapporto della
stessa Banca d’Italia
a firma del capo del
servizio di vigilanza,
Luigi Donato, e con il
visto del direttore Centrale,
Carmelo Barbagallo.
Il rapporto diede
poi luogo alle sanzioni
salate nei confronti
dei vertici di Tercas, la
banca teramana. Sanzioni
controfirmate da
Fabrizio Saccomanni.
Questa relazione
dell’area Vigilanza
bancaria e finanziaria
di Bankitalia, datata
marzo 2013, sta emergendo
ora dopo l’arresto
del dicembre scorso
del direttore di Tercas
Antonio Di Matteo. Un
documento nel quale
sono rilevate le mgagne
dell’operazione Tercas-
Smib. Nel rapporto di
Bankitalia c’è un paragrafo
specificamente
dedicato a Smib, la San
Marino International
Bank, e all’acquisto
della Banca sammarinese
da parte di esponenti
legati al direttore
generale di Tercas. Gli
ispettori di Via Nazionale
ripercorrono i fatti
che risalgono al periodo
tra il 2006 e il 2011.
“Alcuni esponenti di
Banca Tercas – si legge
nel verbale degli ispettori
– avevano valutato
la fattibilità di un’operazione
di acquisto
della Smib, avviando
altresì contatti con l’Autorità
sammarinese. A
seguito della constatazione
di un orientamento
non favorevole della
Banca d’Italia verso
iniziative della specie,
l’operazione stessa è
stata poi posta in essere
nel 2007, seppur senza
la partecipazione formale
dell’Ispezionata”.
Insomma la partecipazione
“formale” di
Tercas nell’acquisto di
Smib non ci fu, ma ci
fu una partecipazione
“sostanziale” secondo
Bankitalia. Infatti Via
Nazionale rileva che il
capitale Smib è stato
sottoscritto in maggioranza
da soggetti
provenienti dalla stessa
Tercas come “Francescantonio
di Stefano,
Ifim, o collegati all’ex
direttore generale (sig.
ra Cinzia Ciampani,
convivente del dr. Di
Matteo)”.
Banca d’Italia rileva
anche come le posizioni
apicali della banca
sammarinese siano
state “ricoperte da un
dipendente dell’azienda
teramana “distaccato”
(Roberto Pietropaoli,
quale Direttore
generale), nonché da
clienti affidati da Tercas
(Franco Iachini, presidente,
titolare di un
gruppo affidato dalla
stessa Banca per circa 3
milioni di euro; Marco
Fraticelli, presidente del
collegio sindacale)”.
Ma non finisce qui.
Infatti Banca d’Italia
rileva anche come la
Tercas si sia affidata
ad uno studio legale
sammarinese, con
parcella per 300mila
euro complessivi, per il
rinnovo della contrattualistica.
Studio legale
che poi è lo stesso che
curò le pratiche per il
passaggio di proprietà
della Smib. Si legge
infatti nella relazione
di Bankitalia della
“coincidenza dell’incarico
conferito dal Cda
a partire dagli inizi del
2008 , all’avv. Matteo
Mularoni per la revisione
della contrattualistica
con la clientela.
Il legale sammarinese
– nello stesso periodo
sottoposto dalla Procura
di Forlì a indagini
sul reato di riciclaggio
– risulta essere,
tra l’altro, l’estensore,
in qualità di rogante
notarile, degli atti di
compravendita per il
passaggio della proprietà
della Smib ai nuovi
acquirenti (fiduciarie
Smi e Amphora)”.
Ma non finisce qui,
dato che tra il 2005 e il
2011 Bankitalia evidenzia
tra Tercas e Smib
movimentazioni per 23
milioni di euro. Importi
che evidentemente non
sono stati sufficienti per
prevenire le difficoltà di
Smib che hanno portato
al suo commissariamento
nel 2011 con la
successiva acquisizione
da parte della Banca di
San Marino.

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