Antonio Fabbri – L’informazione: Bancarotta ex Queen Outlet, condanna a tre anni e mezzo

Antonio Fabbri – L’informazione: Bancarotta ex Queen Outlet, condanna a tre anni e mezzo

L’informazione di San Marino

Bancarotta ex Queen Outlet / Condanna a tre anni e mezzo

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Mancata e irregolare tenuta delle scritture contabili e bancarotta fraudolenta per la distrazione di oltre un milione e 200mila euro in danno dei creditori. Di questo, ieri, hanno dovuto rispondere Michela Veronica Crescenti e John Gaethe Visendi, amministratore e amministratore di fatto della Levante Srl, società che aveva in gestione la licenza dell’ex Queen Outlet. Il processo di primo grado si è celebrato ieri mattina, in concomitanza
con il “Mazzini” (pagine
2 e 3), al terzo piano del
Palazzo di giustizia davanti
al giudice Roberto
Battaglino e al Pro Fiscale,
Giovanni Belluzzi. I
due imputati, contumaci
al processo, erano difesi
dagli avvocati d’ufficio
Daniele Cherubini e
Martina Mazza. Presente
anche l’avvocato Lorenzo
Moretti, parte civile
in rappresentanza del
curatore della procedura
concorsuale.

Il Queen Outlet,
infatti, aveva chiuso i battenti nel 2010. Di seguito era stata aperta
la procedura concorsuale che, visto lo stato di insolvenza, avrebbe
dovuto consentire di trovare le risorse per il ristoro dei creditori.
Sennonché, come risulta anche dalla perizia della dottoressa Graziani,
dai conti della società iniziarono a uscire soldi.  Distrazione di
fondi,
secondo i calcoli, per più
di 1,2milioni.

Oltre a questo la tenuta
delle scritture contabili è
risultata irregolare e non
rispondente al reale stato
patrimoniale della società
. Sono quindi scattate
le imputazioni, appunto,
di falsa e irregolare
tenuta delle scritture
contabili e di bancarotta
fraudolenta, vista la
distrazione di fondi in
danno dei creditori.
Ieri mattina il processo.
Il Pro Fiscale, Giovanni
Belluzzi, aveva chiesto 3
anni di prigionia e l’interdizione
dai pubblici
uffici per 3 anni e 8 mesi,
più le spese di giustizia.
Condanna richiesta anche
dalla Parte civile, in
particolare al risarcimento
del danno. Pena nel
minimo richiesta dalle
difese.

Il giudice Battaglino,
invece, ha condannato i
due imputati ad una pena
addirittura più salata
rispetto a quella richiesta
dal Pro Fiscale, sentenziando
tre anni e mezzo
di prigionia per ciascun
imputato e interdizione
per 4 anni. Non solo. Ha
accolto anche la richiesta
di risarcimento del danno,
ritenendolo sufficientemente
determinato, a
favore della parte civile.
Danno quantificato, si diceva,
in oltre 1,2 milioni
di euro.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy