Antonio Fabbri – L’informazione: Crac Valleverde, la Gdf lascia gli indagati ‘scalzi’. Sequestri per 19 mln

Antonio Fabbri – L’informazione: Crac Valleverde, la Gdf lascia gli indagati ‘scalzi’. Sequestri per 19 mln

L’informazione di San Marino

Crac Valleverde, la Gdf lascia gli indagati “scalzi”. Sequestri per 19 mln

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Crac della Valleverde e distrazione dei soldi della bancarotta, scattati sequestri per 19 milioni di euro. Sequestrate quattro società sammarinesi e conti sul Titano. Una operazione denominata “Broken shoes”, scarpe rotte, che ha visto impegnate le fiamme gialle del Comando Provinciale di Rimini avvalendosi anche
della collaborazione di
finanzieri dei Comandi
Provinciali di Pesaro,
Brescia e Mantova.

 

L’ordinanza del Gip
di Rimini
La Gdf ha eseguito un’ordinanza, emessa dal Gip presso il Tribunale di Rimini, di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di sei imprenditori con contestuale sequestro preventivo per un ammontare complessivo di circa 19 milioni di euro. Il provvedimento rappresenta l’atto conclusivo delle scaturite dal fallimento della Valleverde. 

La complessa
ed articolata attività
(…)di polizia giudiziaria,
coordinata dal sostituto
procuratore presso la
Procura della Repubblica
di Rimini Luca Bertuzzi,
è stata portata avanti dai
finanzieri
del Nucleo di Polizia
Tributaria di Rimini.
Sono state individuate
operazioni e attività
aziendali con l’obiettivo
comune di depauperare
il patrimonio aziendale
della società fallita in
pregiudizio dei creditori
e dell’Erario, attraverso
la commissione di delitti
di bancarotta nonché
omessi versamenti di
imposte per importi milionari.

Le accuse mosse agli indagati riguardano sia la vecchia proprietà che la governance della newco bresciana appositamente costituita per garantire la continuità aziendale nella fase del concordato preventivo omologato dal Tribunale di Rimini.

I dettagli della
distrazione di beni

Nella conferenza stampa
di ieri le fiamme gialle
di Rimini hanno ricostruito
i fatti contestati
spiegando che dopo il
fallimento della Valleverde
Spa era stata creata la
Spes Spa per chiedere il
concordato preventivo di
liquidazione in accordo
con la nuova società
bresciana. denominata
sempre Valleverde ma
Srl, doveva garantire
continuità aziendale con
il noto marchio. Valleverde
Srl, però, recuperava
crediti ma anziché girarli
a Spes, fallita nel 2013, li
girava ad altre società.
Gli indagati volevano
creare nuova impresa nel
nord est Italia usando
marchio Valleverde
(ed il suo appeal, noto
anche all’estero), per poi
venderla sfruttando la
notorietà del marchio.
Armando Arcangeli (già
titolare della Valleverde)
è accusato di avere distratto
i propri capitali su
una società immobiliare,
che è stata sequestrata.
Alcangeli si trova ai
domiciliari e per la Gdf
si sarebbe appropriato di
9 milioni. Oltre a lui tra
gli indagati anche l’ex
direttore generale della
Valleverde Spa Antonio
Gentile, del’amministratore
della Valleverde
Srl Enrico Visconti, di
Desenzano del Garda,
Ernesto Bertola, bresciano
e David Beruffi,
di Castiglione delle
Stiviere, responsabile
finanziario.

I sequestri
Sono stati eseguiti
sequestri preventivi per
equivalente, con riferimento
a reati tributari,
fino alla concorrenza
di 12,2 mln di euro e
sequestri preventivi, con
riferimento ai reati
fallimentari, di somme
pari a 6,8 mln di euro,
oltre a quote societarie
di 5 società, di cui
una immobiliare con
sede a Rimini e quattro
nella Repubblica di San
Marino, nonché ai saldi
attivi di conti correnti
sia nazionali che esteri,
avvalendosi anche di una
rogatoria internazionale
accolta dall’Autorità Giudiziaria
della Repubblica
di San Marino.
E’ noto, d’altra parte, che
il patron di Valleverde
avesse svolto sul Titano
la propria attività.
C’è da capire, a questo
punto, visti i conti correnti
e le società sequestrate,
se questa vicenda
possa avere anche risvolti
sammarinesi.

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