Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Anomalie nelle TLC, ben due governi tirarono dritto ignorando 3500 firme di protesta

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Anomalie nelle TLC, ben due governi tirarono dritto ignorando 3500 firme di protesta

L’informazione di San Marino

 Tangentopoli
/ Su quelle concessioni penalizzanti per lo stato c’era chi aveva “drizzato
le antenne”, ma venne osteggiato e rimase inascoltato

 Anomalie
nelle TLC
, ben due governi tirarono dritto ignorando 3500 firme di protesta

I magistrati mettono in relazione i milioni versati da Murray alla fondazione
di Podeschi con il percorso istituzionale, autorizzativo e di convenzioni per le
frequenze

Antonio Fabbri

SAN MARINO. La ricostruzione della magistratura relativa alle dazioni
milionarie da parte del magnate delle telecomunicazioni Simon
Murray nell’ambito della telefonia
, traccia un quadro preoccupante
soprattutto perché il progetto, quello che gli inquirenti ritengono un disegno
criminoso di influenze anche nel settore delle tlc, che poi portò alla creazione
di un oligopolio, a fronte di pagamenti illeciti, era stato all’epoca osteggiato
da molti cittadini, che si costituirono in comitato, e da un giornale, questo.
Ciò che oggi emerge come risultato dell’indagine della magistratura, non poteva
essere noto all’epoca ai firmatari della petizione e a chi l’aveva sostenuta.
Erano però lampanti alcune anomalie: la concessione gratuita da parte dello
Stato delle frequenze, quando in altre nazioni venivano battute aste milionarie;
la destinazione di siti pubblici a fini privati, dietro il pagamento di canoni
irrisori, per l’installazione di antenne e ripetitori; la mancata rinegoziazione
di una convenzione nonostante condizioni penalizzati evidenti per la
collettività.

I governi che sostennero
il piano e la convenzione tlc

Nell’esecutivo che “generò”
la convenzione c’erano: Fabio
Berardi, Paride Andreoli, Pier
Marino Mularoni, Giancarlo
Venturini, Claudio Felici, Rosa
Zafferani, Massimo Rossini e
Giovanni Lonfernini. Nel governo
che confermò quell’accordo
c’erano: Fiorenzo Stolfi, Fabio
Berardi, Paride Andreoli, Tito
Masi, Valeria Ciavatta, Stefano
Macina, Marino Riccardi,
Francesca Michelotti, Antonello
Bacciocchi e Ivan Foschi. La
convenzione fu firmata il 3
novembre del 2005 dall’allora
Segretario di Stato all’Industria
e alle Telecomunicazioni, Claudio Felici, e dall’amministratore
delegato di San Marino Telecom,
Andrea Della Balda. Convenzione
che non fu rinegoziata
neppure quando cambiò il governo.
Questo perché a fronte del
mantenimento di un equilibrio
politico che, se spezzato, avrebbe
causato una nuova crisi, anche
chi come Alleanza popolare o Sinistra
unita poteva essere contrario
alla convenzione Stato-Smt
così come era stata proposta, per
“quieto vivere” politico si adeguò
e preferì avallare quell’operazione
e quella convenzione
senza procedere alla rescissione,
come avrebbero consentito anche
alcuni articoli della stessa convenzione
in essere.

Le firme dei cittadini
e il referendum

Non servirono neppure le oltre
3500 firme di protesta presentate
in Segreteria istituzionale a fare
cambiare idea all’esecutivo, che
sulle Tlc tirò dritto. Non servirono
le oltre 600 firme a sostegno
del quesito referendario che recitava:
“Volete che le concessioni
dello Stato che assegnano l’uso
della tecnologia UMTS attualmente
in essere siano sospese
e revocate sulla base di quanto
previsto dagli articoli delle relative
convenzioni?”. Il quesito fu
bocciato dai Garanti e il referendum
non si celebrò. Fra l’altro,
oltre a quello di una convenzione
svantaggiosa per la collettività, il problema che stava a cuore alla
popolazione era anche quello
dell’emissione delle onde elettromagnetiche.
Ma il referendum
non si fece e neppure la convenzione
fu rinegoziata.

La fretta sul progetto

Ci fu grande fretta nel mettere in
piedi il piano per le telecomunicazioni,
nello scrivere, approvare
e concedere la convenzione alla
San Marino Telecom. A sostegno
della tesi governativa e del fatto
che lo stato non ci guadagnasse
un centesimo dalle concessioni
quando in altri stati le aste sulle
frequenze facevano incamerare
alle casse pubbliche fior di quattrini, c’era la motivazione che
San Marino doveva fare presto
perché le antenne e le concessioni
sulle telecomunicazioni erano
“necessarie per lo sviluppo”,
dato che San Marino stava vivendo
un “ritardo tecnologico”.
Vedere come oggi funzionano
i telefonini la dice lunga sulla
legittimità di quella fretta al di
fuori delle regole e del sentire
comune.

L’indagine

Che nell’ambito delle telecomunicazioni
stesse succedendo
qualcosa di strano, dunque, in
parecchi lo avevano capito e lo
avevano contestato pubblica-
Su quelle concessioni penalizzanti per lo stato c’era chi aveva “drizzato le antenne”, ma venne osteggiato e rimase inascoltato
mente. Inascoltati, si diceva, dalla
politica che tirò dritto.
Che qualcosa di strano sia effettivamente
successo lo certifica
quanto emerso finora dalle indagini
sulla tangentopoli sammarinese
e, in particolare, sul filone
collegato alla Fondazione riconducibile
a Claudio Podesci e
alla dazione milionaria di Simon
Murray, il magnate delle Tlc socio
di maggioranza e presidente
di San Marino Telecom amministrata
da Andrea Della Balda.
Una vicenda nella quale tra approvazioni
consiliari, ordini del
giorno, stipula di convenzioni,
disdetta e rinnovazione delle
stesse, l’attività istituzionale è
stata assoggettata, come spiegano
anche i magistrati, all’interesse
particolare e non a quello colettivo.
Per comprendere come
i passaggi di denaro coincidano
con i periodi dei passaggi istituzionali,
giova ribadire quanto
emerge dalle indagini e già riportato
nei giorni scorsi.

I soldi per le tlc
alla fondazione

I soldi di Murray alla fondazione
riconducibile a Podeschi arrivarono
nel giugno 2005 con la
disposizione di bonifici da parte
del magnate ed eseguiti tramite
banche svizzere, di Hong Kong
e delle Isole del Canale. Questi
soldi, quattro milioni di euro,
finirono sul conto di una società,
Polider Consultories Associades
Ltd, gravitante nell’ambito
della fondazione che aveva un
conto presso Banca commerciale
sammarinese. Di questi denari,
tre milioni con un altro bonifico
andarono a favore della Fondazione.
Con la provvista così
formata sul conto dalla fondazione
Pietro Silva prelevò mezzo
milione di euro e lo depositò sul
libretto “Pluto”, inizialmente
collegato all’anagrafica della
fondazione, ma quando fu estinto,
collegato all’amministratore
di Smt, Andrea Della Balda già
ascoltato come testimone. La destinazione
di quei soldi fu principalmente
il prelievo in contanti da parte dello stesso Della Balda
per un totale circa 300mila euro
tra l’11 luglio 2005 e il 27 febbraio
2006.
Più precisamente i magistrati
rilevano come Claudio Podeschi
sia stato anche destinatario di
295.000 euro, somma con la
quale Pietro Silva, amministratore
della famigerata fondazione,
alimentò il libretto “Argentina”.
Per alimentare questo libretto
venne utilizzata proprio la somma
proveniente dai bonifici per
oltre 4 milioni di euro disposti
da Simon Murray a favore della
società Polider Consultories
Associades Ltd presso Banca
Commerciale Sammarinese,
denari poi girati alla fondazione
per una quota di 3 milioni.

I passaggi istituzionali

Parallelamente ai versamenti di
Murray e alle movimentazioni
legate a quel denaro, i magistrati
ricostruiscono il percorso delle
concessioni nell’ambito delle telecomunicazioni.
Si parte dal 29
giugno 2004 quando il Consiglio
diede mandato alla Segreteria
all’Industria di predisporre il
piano strategico delle telecomunicazioni.
Il gruppo di lavoro
venne nominato dal governo
in agosto, mentre il 29 marzo
2005 il piano venne adottato. Il
22 maggio 2005 il Congresso di
Stato rilasciò la concessione per
le Tlc a San Marino Telecom-
Prima. Il 24 giugno del 2005 arrivarono
i bonifici per 3 milioni
di euro a favore della Fondazione
di Podeschi. Tra il 22 settembre
2005 e il 26 febbraio 2007
una serie di delibere consentì
l’installazione delle famose antenne
su siti dell’Eccellentissima
Camera. Una scansione temporale
emblematica per i magistrati
che riconducono la concessione
delle Tlc a quei bonifici fatti da
Murray.

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