Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Campedelli, sul Titano i fondi neri sottratti al Cesena calcio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Campedelli, sul Titano i fondi neri sottratti al Cesena calcio

 L’informazione di San Marino

Per la Gdf di Cesena i fondi sottratti alla squadra passavano attraverso una rete di società e prestanome

Campedelli, sul Titano i fondi neri sottratti al Cesena calcio

Antonio Fabbri

SAN MARINO. L’hanno chiamata indagine “Ippocampo”, dal cavalluccio marino che campeggia al centro dello stemma del Cesena calcio. L’inchiesta nei confronti dell’ex presidente della squadra romagnola, era scattata diversi mesi fa da parte della  Procura di Forlì. Che ci fossero indagini nei confronti di Igor Campedelli era emerso a febbraio di quest’anno, indagini che riguardava le irregolarità contestate nella gestione del Cesena Calcio. La svolta è arrivata in questi giorni grazie alla collaborazione dell’autorità sammarinese verso la quale la procura di Forlì, nell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Sergio Sottani e portata avanti dalla Guardia di Finanza di Cesena, ha inoltrato una precisa rogatoria.

Perquisizioni e sequestri
Nei mesi scorsi era stata
perquisita la sede del Cesena
calcio ed acquisita documentazione
della società sportiva.
Dall’esame di questa i finanzieri
avevano riscontrato diverse
anomalie durante la gestione
Campedelli con il quale è
indagato anche Potito Trovato
(foto al centro), oltre ad altre
tre persone. Sarebbero due i
procedimenti penali portati
avanti dalla procura di Forlìrelativi a questa inchiesta. A
vario titolo vengono contestate
frode, truffa appropriazione
indebita e riciclaggio. Si parla
della creazione di fondi neri,
arrivati attraverso l’interposizione
di alcune società, su
conti correnti bancari sammarinesi
da dove poi venivano
prelevati da Campedelli.

Il transito dei soldi
a San Marino
In particolare, i finanzieri
hanno focalizzato l’attenzione
sull’operazione da 230
mila euro per lo “sgombero e
rimozione neve” dallo Stadio
Manuzzi di Cesena e dal
centro sportivo Villa Silvia,
nel febbraio 2012. Secondo
le Fiamme Gialle, però, i
due contratti di intervento
sarebbero fittizi e sarebbero
state emesse fatture gonfiate
per dirottare fondi neri verso
altri conti. Nel mirino degli
inquirenti sono finite presunte
false fatturazioni per oltre 500
mila euro. Ma oltre a questo,
in particolare, le indagini si
concentrano anche sul mancato
pagamento dell’Iva che negli
anni dal 2010 al 2013, il Cesena
avrebbe dovuto versare. Si parla
di una cifra pari a 10 milioni
di euro di mancato versamento.
Secondo l’inchiesta delle
fiamme gialle questo importo,
sarebbe stato invece dirottato
verso le società riconducibili a
Trovato, ritenuto prestanome di
Campedelli, che poi si sarebbe
appropriato, anche attraverso
altre interposizioni fittizie di
persone, di questi fondi per
poi occultarsi su conti correnti
italiani e sammarinesi.
In sostanza sono stati tracciati
i passaggi di denaro che,
partendo dall’A.C. Cesena, e
passando attraverso diverse
società, venivano in seguito
incassati da Campedelli in banche
sammarinesi, dopo che la
provvista era stata formata da
bonifici e assegni fatti da Potito
Trovato. Le banche sulle quali
erano state effettuate queste
operazioni sono state individuate
nella Banca Commerciale
Sammarinese, ma anche nel
Credito Sammarinese.

I finanziamenti
ottenuti sul Titano
Secondo la ricostruzione degli
inquirenti diverse società amministrate
da prestanome in realtà
erano di fatto amministrate
dall’allora presidente del Cesena.
Queste società hanno ottenuto
tra il 2009 e il 2010 dei finanziamenti
chirografari. Questi finanziamenti
sono stati ottenuti facilmente,
secondo gli inquirenti, ed
erogati Asset Banca. Si tratta di
finanziamenti chirografari, con
a garanzia cioè la sola firma del
richiedente, di 80-90mila euro.
Questo in virtù di un rapporto
di amicizia tra Campedelli e il
presidente della Banca, Stefano
Ercolani. Ogni due o tre mesi lo
stesso Campedelli o quella che
è ritenuta una sua prestanome,
si recavano all’Asset per versare
assegni a garanzia dei finanziamenti
ottenuti. Secondo l’accusa
l’operatività di queste società
serviva solo a creare le disponibilità
economiche delle quali,
poi, lo stesso Campedelli si
appropriava. In ragione proprio
di queste movimentazioni gli inquirenti
italiani hanno richiesto
una rogatoria a San Marino che
l’estate scorsa ha visto scandagliare
i conti dell’ex presidente
del Cesena e dei soggetti che gli
inquirenti ritengono a lui legati
in questa indagine.

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