Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Conto Mazzini, in ventuno finiscono sotto processo. Tutti i nomi dei rinviati a giudizio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Conto Mazzini, in ventuno finiscono sotto processo. Tutti i nomi dei rinviati a giudizio

L’informazione di San Marino di mercoledì13 maggio

Tangentopoli

Conto Mazzini, in ventuno finiscono sotto
processo. Tutti i nomi dei rinviati a giudizio

A giudizio
anche
sei persone
giuridiche
FinProject
Penta immobiliare
Casati srl
Rp srl
Daste solar
e Altamarea

Archiviate per
intervenuta
prescrizione
le posizioni di
Ernesto Benedettini,
Cesare Gasperoni,
Lucio Amati e
Gilberto Canuti

Antonio Fabbri

La notizia è iniziata a trapelare
nel primo pomeriggio di ieri,
dopo che nell’ambito della seduta
del Governo di ieri i segretari
di stato sono stati messi a parte
delle firme apposte dai magistrati
sul decreto di citazione che chiude
la fase inquirente.
Rinviati a giudizio quasi tutti gli
indagati dell’inchiesta sulla tangentopoli
sammarinese-Conto
Mazzini.
Il pool dei magistrati formato da
Alberto Buriani, che lo coordina,
Antonella Volpinari e Simon
Luca Morsiani ha spiccato ieri il
decreto di rinvio a giudizio per
21 dei 25 indagati, più le sei persone
giuridiche.

Le posizioni archiviate
Ad essere archiviate per prescrizione
sono le posizioni Ernesto
Benedettini
e Cesare Gasperoni,
che per conto della Democrazia
cristiana all’epoca dei fatti
contestati avevano movimentato
i soldi sui libretti del cosiddetto
conto Mazzini. Archiviata anche
la posizione di Gilberto Canuti,
tra gli indagati della prima ora e
all’epoca dei primi fatti contestati
direttore della Banca Commerciale
Sammarinese
, l’istituto
di credito attorno al quale ruotano
tutte le vicende di passaggio
di denaro della maxi inchiesta.
Archiviazione anche per Lucio
Amati
, che secondo l’accusa
aveva versato una mazzetta
milionaria per l’acquisto della
Nuova Banca, poi diventata Credito
Sammarinese
. Soldi arrivati
prima sul libretto “Arrivederci
e poi smistati da Roberti negli
altri libretti finiti in mano a politici
anche tramite la famigerata
Fondazione per la promozione
economica e finanziaria sammarinese
,
ritenuta dagli inquirenti
riconducibile a Claudio Podeschi.
Le quattro archiviazioni
arrivano, quindi, per accuse che
a vario titolo andavano dal finanziamento
illecito dei partiti alla
corruzione. Fatti tuttavia datati e,
quindi, prescritti.

I rinviati a giudizio
Lunga la lista, invece, dei rinviati
a giudizio. Le accuse a vario titolo
vanno dal riciclaggio all’associazione a delinquere finalizzata
al riciclaggio e a tutta un’altra
serie di reati descritti nell’ordinanza
che vanno dalla corruzione
al condizionamento del libero
esercizio del diritto di voto.
Andranno a processo, dunque,
Giuseppe Roberti, Claudio Podeschi
e Fiorenzo Stolfi, tra i
principali indagati della vicenda.
Tra i politici disposto il rinvio a
giudizio anche per Stefano Macina
e Claudio Felici, ad oggi
consiglieri del Psd. Con loro finisce
a giudizio anche Mirella
Frisoni
.
Già dimessisi dall’Upr e dal Consiglio,
finiranno a giudizio Pier
Marino Mularoni
, Pier Marino
Menicucci
, Gian Marco Marcucci
e Giovanni Lonfernini.
Ci sono poi gli imprenditori che
dovranno rispondere davanti al
giudice: Luigi e Giuseppe Moretti,
Moris Faetanini, ritenuto
il prestanome di Stolfi, Biljana
Baruca
, titolare di diverse società
tra quelle scandagliate dagli
inquirenti, che con Podeschi è
in carcere dallo scorso 23 giugno
2014. Dovranno comparire
davanti al giudice, poi, i greci
Stefanos Balafoutis e Stefanos
Papadopoulos
, per i contestati
passaggi di denaro con le società
di Podeschi e Baruca. A giudizio
anche Pietro Silva, amministratore
della Fondazione per la promozione
economica e finanziaria
sammarinese
riconducibile all’ex
segretario alla sanità. Sempre
per le movimentazioni tracciate
nell’ambito del filone di indagine
che ha riguardato Claudio
Podeschi, finiscono a giudizio
Marziano Guidi e, nome iscritto
più di recente nel registro degli
indagati e da oggi imputato, il
bolognese Romano Lenzi.
Della dirigenza di Banca Commerciale
Sammarinese
e Finproject,
oltre a Roberti, dovranno
comparire davanti al giudice
anche Nicola Tortorella e Gian
Luca Bruscoli
.
Per i fatti contestati dovranno
rispondere anche sei persone
giuridiche con i rispettivi legali
rappresentanti. Si tratta della finanziaria
FinProject, oggi liquidata, e delle immobiliari Casati
srl
e Penta immobiliare srl oltre
ad altre tre società che risultano
indagate dall’ultima ordinanza
emessa: R.p. srl, Daste solar srl
e Altamarea srl
.

I filoni di indagine
La maxi inchiesta, che quindi
porterà ad un maxi processo
con 21 imputati più 6 persone
giuridiche a giudizio, ha visto la
riunione di nove fascicoli di indagine
una decina di giorni fa,
quando i magistrati hanno disposto
la desecretazione degli atti
notificata ai legali degli indagati.
Secondo quanto emerso fino ad
oggi l’inchiesta, per semplificare,
si potrebbe dire articolata
in tre maxi-filoni individuabili
come filone conto Mazzini propriamente
detto, filone Penta immobiliare,
filone Podeschi-Stolfi
e Finproject. Quest’ultimo di
certo molto corposo. Rientrano
nelle carte anche quelle delle
movimentazioni fatte, appunto,
in Finproject, la finanziaria
legata alla Banca Commerciale
sammarinese
, dalla quale scaturì
l’intera vicenda.

La genesi e gli sviluppi
dell’inchiesta

Fu dalla documentazione e dalle
cassette di sicurezza di Fin-
Project
, sequestrate nel febbraio
2012 su disposizione del commissario
della legge Rita Vannucci,
che cominciarono a saltare
fuori “agendine nere”, libretti
al portatore da cui iniziò la prima
ricostruzione di quei flussi di denaro
e di quel quadro, allargatosi
a macchia d’olio nel corso delle
indagini, che entra oggi nelle
carte della tangentopoli sammarinese-
conto Mazzini
. L’esame
dei documenti partì da quei 160
scatoloni vagliati dagli uomini
del nucleo antifronde della polizia
giudiziaria. Dall’esame meticoloso
di quelle carte si è arrivati
all’inchiesta sfociata in una ragnatela
di movimentazioni di denaro
riscostruite oggi nelle carte
dell’inchiesta che ha portato ai
rinvii a giudizio. Determinante
per giungere alla conclusione
della maxi indagine l’impulso
del lavoro in pool dei magistrati
inquirenti Buriani, Volpinari e
Morsiani. Il 23 giugno del 2014 è
stato il momento più dirompente
dell’inchiesta, quando sono scattati
i primi arresti eccellenti di
Claudio Podeschi e Biljana Baruca
. Poi sono seguiti quelli di
Fiorenzo Stolfi, Moris Faetanini
e Mirella Frisoni. Questi ultimi
non più sottoposti a misura preventiva.
Oggi, dunque, la chiusura
delle indagini con i rinvii a
giudizio per una inchiesta che ha
visto disporre sequestri ai fini di
confisca di beni e utilità per oltre
170 milioni di euro. Tra mobili,
immobili, conti e contanti si sarebbe
arrivati a provvedimenti di
sequestro per un importo di circa
la metà.

 

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