Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Dietrofront deducibilita’ Smac, consulenze da 60mila euro per il flop del rapporto fisco-cittadino

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Dietrofront deducibilita’ Smac, consulenze da 60mila euro per il flop del rapporto fisco-cittadino

 L’informazione di San Marino

Dietrofront deducibilita’ Smac, consulenze da 60mila euro per il
flop del rapporto fisco-cittadino
/ Scontrini da bruciare.
Altri problemi sono ancora irrisolti

Antonio Fabbri

I più precisi li avevano messi da parte in apposite cartelline, magari
divisi per mese. Quelli più disordinati semplicemente ammucchiati tutti insieme
e alla rinfusa in una scatola delle scarpe. I primi, adesso, finiranno
ordinatamente nel fuoco. I secondi ci finiranno pure, anche se alla
rinfusa
. Questa la fine che possono fare gli scontrini e le fatture
raccolte dai consumatori e che per un anno hanno fatto perdere un po’ più di
tempo nel fare i conti agli esercenti. Il tutto per ottenere la deducibilità
prevista ciascuno in funzione del proprio reddito. Adesso non servirà più 
perché, come
reso noto ieri
su queste pagine, la deduzione viene concessa a tutti del
100%, a prescindere che si siano raccolti scontrini sufficienti o meno.

Lo prevede il decreto
numero 25 del 27 febbraio
scorso, in considerazione
del fatto che
tecnicamente il sistema
di informatizzazione legato ai redditi e alla
deducibilità non è ancora
del tutto operativo.
I costi della consulenza
Per il progetto Smac
con “studi e consulenze
per la riforma fiscale,
per la riforma del Bilancio
dello Stato, l’informatizzazione
del
rapporto fiscocontribuente
e per le
iniziative di politica
economica” era stato
commissionato il lavoro
allo studio Vincent
Cecchetti. Due delibere
per complessivi 60mila
euro. Studio fatto, ma
di sicuro chi ha deciso
di mandarlo avanti
comunque e di farlo entrare
in vigore nel gennaio
2014, non ha fatto
i conti con lo stato di
fatto in cui ci si sarebbe
trovati ad operare. Tra
l’altro non è la prima
volta che la frettolosità
politica genera gattini
ciechi sull’operatività.
E’ accaduto con diversi
provvedimenti normativi
che, una volta
approvati, hanno avuto
necessità di adeguamenti
perché mandati
avanti senza valutare il
quadro nel quale dovevano
essere inseriti.
Altri problemi
Così se adesso si arriva
alla deducibilità per tutti,
di problemi da risolvere
ce ne sono ancora
altri. Per esempio non si
è ancora capito come si
scinderà la deducibilità
Smac per gli acquisti,
da quella per le spese
mediche. Ad esempio in
una farmacia si possono
acquistare medicine
– che rientrano tra le
deducibilità mediche –
ma anche giocattoli o le
creme solari, che rientrano
nelle deducibilità
degli acquisti.
L’imbarazzo
governativo
Ci sono un paio di
sintomi che attestano
come ci sia un certo
imbarazzo da parte
dell’esecutivo sulla questione
della percentuale
deducibile modificata
due volte fino a coprire
l’intero monte esente
di 9.000 euro senza
presentare scontrini. Il
primo sintomo è il titolo
del decreto delegato
numero 25 del 2015:
“Incremento quota
forfetaria degli oneri
deducibili”. Più che un
incremento si tratta di
una “totale copertura”
degli oneri deducibili.
Ma scriverla così,
oltre che essere troppo
chiaro, risultava forse
uno smacco troppo
evidente.
Il secondo è che il
decreto è passato un
po’ alla chetichella
non essendo stato dato
conto nelle conferenza
stampa o comunicati
del governo, Né quando
il 10 febbraio è stata
approvata la delibera
che dava mandato per
l’adozione delnuovo
provvedimento, né
qualdo il 27 febbraio il
decreto è stato licenziato
dall’esecutivo.

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