Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Dopo Stolfi nel mirino dei giudici i conti di Tortorella Bruscoli e Roberti

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Dopo Stolfi nel mirino dei giudici i conti di Tortorella Bruscoli e Roberti

 L’informazione di San Marino

Dopo Stolfi nel mirino dei giudici i conti di Tortorella Bruscoli e Roberti 

Si procede al congelamento fino a 165milioni dei proventi illeciti della Tangentopoli sammarinese

 Nell’altro filone di indagine sequestri disposti anche per la Frisoni / In caso di confisca i beni e utilità sequestrati finiranno allo Stato

Sequestri dei saldi attivi di tutti i conti correnti degli
indagati ai quali è contestata l’associazione a delinquere. Le indagini
sulla Tangentopoli sammarinese
vanno avanti e si procede anche con i provvedimenti cautelari per
congelare le somme ritenute provento dell’attività illecita della
contestata associazione a delinquere. Così, dopo che il primo
provvedimento aveva avuto ad oggetto denari, immobili e altre utilità
riconducibili a Fiorenzo Stolfi fino alla concorrenza di almeno 165 milioni,
ora, per arrivare a quella cifra, i sequestri vengono estesi anche nei
confronti degli altri indagati ritenuti membri dell’associazione a
delinquere. Membri che, nel provvedimento che ha accompagnato la
carcerazione dell’ex Segretario di Stato l’8 settembre scorso, sono
stati individuati dall’accusa, assieme a Stolfi, in Gian Luca Bruscoli, Nicola Tortorella e Giuseppe Roberti. Quest’ultimo, secondo quanto riferito dal suo avvocato Rossano Fabbri, non avrebbe più nulla sui conti sammarinesi. 

Sequestri anche
per la Frisoni
Provvedimento analogo,
il sequestro cioè dei saldi
attivi di conti in banche e
finanziarie a lei riconducibili,
era stato già disposto
nell’imminenza dell’arresto
pure nei confronti
di Mirella Frisoni, accusata
di aver movimentato
complessivamente in una
decina d’anni circa 15 milioni
di euro per i quali gli
inquirenti contestano alla
donna l’accusa di riciclaggio.
I 14 milioni di Podeschi
Anche per Podeschi e gli
altri indagati del filone
della Fondazione per la
promozione economica e
finanziaria sammarinese,
era stato a suo tempo
disposto il sequestro fino
alla concorrenza di almeno
14 milioni di euro.
Che cos’è il sequestro
per equivalente
I sequestri così ingenti riguardano
le masse movimentate
che, secondo gli
inquirenti, altro non erano
che provento di attività illecite
come corruzione e
riciclaggio. Questi soldi o
immobili o altre utilità, in
caso di condanna definitiva,
verrebbero sottoposti
a confisca e incamerati
dallo Stato. Proprio per il
fatto che la confisca, alla
quale eventualmente si
arriverà, ha un carattere di sanzione e di ristoro
nei confronti dello Stato,
è possibile il sequestro
per equivalente. E’ possibile,
cioè, che lo Stato si
assicuri preventivamente
l’eventuale sanzione che
verrà applicata e il pagamento
del danno subito
che verrà eventualmente
riconosciuto. Così il sequestro
per equivalente
può essere indipendentemente
applicato anche ai
beni o denari che, seppure
non direttamente riconducibili
ai reati contestati,
siano però direttamente o
indirettamente riconducibili
a coloro che sono accusati
di averli commessi
quei reati, a prescindere
dal momento in cui hanno
acquisito quei soldi o
quelle utilità, siano esse
azioni, beni immobili o
beni mobili.

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