Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Finisce in carcere Mike Fedele possidente coi soldi dell’usura

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Finisce in carcere Mike Fedele possidente coi soldi dell’usura

L’informazione di San Marino

Finisce in carcere Mike Fedele possidente coi soldi dell’usura

Antonio Fabbri

Grazie alle indagini sul Titano, dove ha il proprio tesoretto, è scattata l’inchiesta italiana. A San Marino il processo è in corso

Finisce in carcere Michelangelo Fedele, il calabrese residente a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, che sul Titano è sotto processo per possesso ingiustificato di valori.
Proprio dopo che a San Marino sono stati accesi i riflettori sul suo
caso e sono venuti alla luce i milioni che il Fedele aveva portato sul
Monte, anche in Italia le indagini su Fedele hanno avuto nuovo impulso
nell’ambito dell’inchiesta denominata “Real Estate – Mike” della procura
di Livorno.

Questa indagine ha portato
prima ad un ordine
di divieto di dimora per
Fedele. Poi, circa un mese
fa, sono stati disposti i
domiciliari e, la scorsa
settimana, è finito in
carcere sotto custodia
cautelare.
“La nuova misura
cautelare fa seguito al
provvedimento di arresti
domiciliari eseguito dai
Carabinieri di Livorno il
19 febbraio scorso, che
era stato emesso in sostituzione
della precedente
misura del “divieto di
dimora nella provincia
livornese” cui Fedele era
stato sottoposto a partire
dal mese di novembre
2014. L’arresto rappresenta
lo sviluppo della
seconda fase di indagine
portata avanti negli ultimi
mesi congiuntamente da
Guardia di Finanza e Carabinieri,
che ha portato
all’ulteriore aggravamento
del quadro accusatorio,
con l’accertamento di
quattro nuovi episodi di
usura, commessi a danno
di nuove vittime residenti
nella provincia di Livorno.
Il tutto è avvenutoin epoca recente, ossia
quando l’indagato era
perfettamente a conoscenza
della pendenza
dell’indagine a suo carico”,
comunicano le forze
di polizia toscane.
In sostanza, nonostante
fosse sotto indagine,
Fedele continuava la sua
attività di usura e i nuovi
episodi testimoniano
“come l’indagato sia in
grado di porre in essere
metodi illeciti più disparati
al fine di ottenere
profitti illeciti”. Così,
nello stabilire la misura
della custodia cautelare in
carcere, il Gip di Livorno,
tenuto conto dell’esperienza
criminale del
soggetto, della sua spregiudicatezza,
delle ampie
disponibilità economiche
e della sua “spiccata
sensibilità al movente di
lucro”, ha ritenuto attuale
il rischio che l’indagato
reiterasse il reato.
Non solo. La magistratura
ha anche evidenziato un
pericolo di inquinamento
probatorio, alla luce di evidenze investigative
che hanno testimoniato
“gli effettivi tentativi del
Fedele di influire sulle
determinazioni delle vittime,
condizionandone la
genuinità delle deposizioni
nella successiva fase
dibattimentale”.
A Fedele sono stati
posti sotto sequestro una
trentina di immobili e
contanti ritenuti provento
della sua attività illecita
di usuraio per un valore
complessivo di circa 4
milioni.

Sul Titano è accusato
di aver movimentato un
tesoretto di 1,2 milioni
circa. Il processo
sammarinese attende la
pronuncia del giudice
Gilberto Felici su una
questione di legittimità
costituzionale sollevata
dal legale di Fedele. Se
sarà ritenuta fondata gli
atti andranno al Collegio
Garante di Costituzionalità
delle norme.
Diversamente sarà fissata
l’udienza per le conclusioni.

Sul Titano è accusato di aver movimentato un tesoretto di 1,2 milioni circa. Il processo
sammarinese attende la pronuncia del giudice Gilberto Felici su una
questione di legittimità costituzionale sollevata dal legale di Fedele.
Se sarà ritenuta fondata gli atti andranno al Collegio Garante di
Costituzionalità delle norme. Diversamente sarà fissata l’udienza per le
conclusioni.

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