Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Fondiss, una miseria di interessi erogati da Banca Centrale

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Fondiss, una miseria di interessi erogati da Banca Centrale

L’Informazione di San Marino

Fondiss, una miseria
di interessi erogati da Banca Centrale

 Nel 2012 i soldi accantonati
dai lavoratori avevano dato lo 0,5%. Nel 2013 lo 0,07%

Antonio Fabbri

Gestione dei fondi pensione, Banca Centrale eroga una miseria di interessi ai
lavoratori. Mentre in Bcsm si sono auto liquidati un lauto premio produzione,
paiono però avere il braccino corto sui fondi pensione del secondo pilastro, il
cosiddetto Fondiss
che ad
oggi è versato in Bcsm, ma
di fatto non viene gestito da
nessuno e quindi non frutta.
E’ quello che emerge dal
report che in questi giorni sta
arrivando a tutti i lavoratori.
Documento in cui viene
indicata la rendita dei fondi
pensione integrativi gestiti
dallo Stato.
E’ un dato che, tra l’altro,
rilevano anche i sindacati
nelle riunioni aziendali che
si tengono in questo periodo.
Considerato che si tratta dei
soldi di tutti che Banca centrale
ha in deposito, qualche dubbio
va posto, soprattutto alla luce
della non informazione, e
spesso disinformazione, che lo
stesso istituto centrale fa, salvo
poi additare gli altri riversando
invece la propria inettitudine ad una chiara comunicazione.
Nel report si legge: “Trattasi
del rendimento sui contributi
versati e depositati presso
Banca Centrale fino al 31-
12-2013, per i quali è stato
riconosciuto da Banca
Centrale un tasso dello 0,5%
(zerovirgolacinque percento)
fino al 31-12-2012 e dello
0,07% (zerovirgolazerosette percento) dal 01-01-2013 al 31-
12-2013”.
Dunque sui milioni, circa 4
ad agosto dello scorso anno,
di fondi del secondo pilastro
che vengono depositati in
Banca Centrale, fino a fine
2012 il rendimento da questa
erogato è stato dello 0,5%.
Passi che si debba trattare di
investimenti prudenti, ma già
questo tasso di interesse era
una miseria rispetto alle medie
di mercato, l’anno successivo
è peggiorato ancora di più, al
limite del break even. Suona
strano, seppure lo scaricabarile
non mancherà visto il vuoto
normativo venutosi a creare
dopo il referendum, che chi
ha in deposito tali masse di
denaro non le faccia fruttare.
Tant’è che nel 2013 è andata
ancora peggio, dato che Bcsm
ha riconosciuto sui contributi
un interesse dello 0,07%. Un
tasso da fame, insomma. Ci si
potrebbe schermare dando la
colpa al referendum, o al fatto
che da Via del Voltone si sono
sempre posti con perplessità
nell’essere depositari e allo
stesso tempo eventualmente gestori dei fondi. Resta il
fatto che se quei fondi ce li
hai a disposizione – soldi delle
pensioni di tutti, si ribadisce –
la circostanza che ci siano delle
perplessità sulla loro gestione,
non è certo una giustificazione
per fregarsene dei rendimenti.
Tanto varrebbe a quel punto,
che ciascun lavoratore si
gestisse i propri soldi come
e dove meglio crede, dato
che metterli in Bcsm è come
piazzarli sotto un polveroso
materasso.
E pensare che il 29 novembre
del 2011, quando in Consiglio
l’allora Segretario alla Sanità e
Previdenza Claudio Podeschi
promuoveva l’approvazione,
poi avvenuta, di Fondiss
diceva trionfalmente, testuali
parole: “Per la previdenza
complementare si è scelto di
creare un unico fondo pensione
gestito dall’Iss e depositato
presso Banca Centrale. Per
i lavoratori non c’è miglior
investimento di questo,
versano il 2% ottengono il 4”.
Evidentemente non c’era da
fidarsi.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy