Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Giochi, sulla riconferma di ‘sto Caronia non c’entra nessuno… ma e’ ancora li’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Giochi, sulla riconferma di ‘sto Caronia non c’entra nessuno… ma e’ ancora li’

 L’informazione di San Marino

 Giochi, sulla
riconferma di ‘sto Caronia
non c’entra nessuno… ma e’ ancora li’

La
Segreteria alle finanze si chiama fuori
e scarica sul Cda della società che
è di proprietà dello Stato
 

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Il suo nome compare nella relazione della Commissione
antimafia, caso su cui ha dato le sue spiegazioni. Poi compare pure
nell’elenco della massoneria italiana
dalla quale dice di essere uscito,
anche se la circostanza non l’aveva comunicata all’atto della sua prima nomina.
Due “nei” del Direttore della Giochi del Titano che non piacciono a diversi nel
panorama politico. Nonostante tutto arriva la riconferma di Caronia alla
direzione, messa però in discussione da un esponente di maggioranza. La
Segreteria alle Finanze si chiama fuori e scarica sul Cda della sala giochi.

Anche se, fare lo scaricabarile
quando una società è di proprietà a maggioranza statale
e non si informa il Consiglio,
appare un po’ complicato.
Comunque la Segreteria alle
Finanze rimbalza le accuse
lanciate in Consiglio da Marino
Riccardi, autore di una critica
rivolta al governo, e in particolare
a Palazzo Begni, per non
aver interpellato la maggioranza
sulla conferma di Salvatore
Caronia a direttore della
Giochi del Titano. E scarica la
responsabilità sul Consiglio di
amministrazione dell’azienda,
che avrebbe comunque preso
la decisione “nell’ambito della
propria autonomia e responsabilità”,
come indicato nelle
“disposizioni statutarie”. La
Segreteria alle Finanze “di
allora non ha espresso, e non
è stata messa in condizione di
esprimere, né formalmente né
informalmente, nessun parere
o valutazione preventiva e defi-
nitiva sul rinnovo del contratto
del direttore generale” della
GdT, scrivono dal dicastero
in una nota riferendosi alla “gestione’’
di Claudio Felici, che
ha preceduto l’attuale segretario,
Giancarlo Capicchioni.
Le ragioni sono presto dette:
“Al momento del rinnovo” il
dicastero sarebbe stato “ancora
impegnato con la maggioranza
nel confronto sul decreto
delegato e sulle questioni di
sviluppo connesse”. Come
dire: avevamo altro da fare non
ci siamo accorti che riconfermavano
Caronia. Riccardi,
da parte sua, aveva definito
il silenzio dell’esecutivo “un
atteggiamento non tollerabile”
durante il dibattito legato
al decreto “Individuazione e
regolamentazione dei giochi”
rendendosi protagonista di una
polemica che interessava da
vicino il suo partito: sia Felici
che Riccardi, infatti, sono del
Psd.

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