Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: I soldi dell’usura nella piana del Sele passati attraverso il Titano e spariti in Romania

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: I soldi dell’usura nella piana del Sele passati attraverso il Titano e spariti in Romania

 L’informazione di San Marino

I soldi dell’usura
nella piana del Sele passati attraverso il Titano e spariti in
Romania

Rinvio a giudizio per riciclaggio di un
imprenditore salernitano accusato di avere occultato i denari di un soggetto
campano con il quale era complice accusato di prestito a strozzo e sospettato di
rapporti con la ‘ndrangheta

Antonio Fabbri

Dalla piana del Sele, in Campania, i denari dell’usura arrivavano fino in
Romania via Titano.

E’ quanto emerge
dal rinvio a giudizio disposto
a metà dicembre
scorso dal Commissario
della legge Alberto Buriani
a carico di Angelo
Di Leo, 59enne di Contursi
Terme in provincia
di Salerno.
Di Leo è accusato di
riciclaggio di denari provento,
appunto, di usura.

Il reato presupposto
Secondo l’accusa i soldi
per i quali si contesta il
riciclaggio erano il frutto
di un ampio giro di usura
per il quale, in seguito
ad una indagine partita
nel 2010, erano finite
in manette sei persone
nell’agosto del 2012.
L’inchiesta era scattata
da una segnalazione delle
autorità della Romania
– dove i soldi di provenienza
illecita arrivavano
a destinazione – su
flussi di denaro gestiti
da alcuni italiani, tra i
quali Liberato Marcantuono.
Di qui era partita l’inchiesta della Direzione
distrettuale antimafia
di Salerno che aveva poi
portato al blitz dei primi
giorni di agosto 2012.
Nei due anni di indagine
erano state monitorate
e ricostruite le attività
usurarie del “gruppo di
Campagna” anche attraverso
le dichiarazioni di
un pentito e le intercettazioni
telefoniche. Da
queste conversazioni
sarebbe emerso il rilievo
criminale di Liberato
Marcantuono nella Piana
del Sele, che vantava
rapporti anche con la
’ndrangheta calabrese e
con pregiudicati dell’area
vesuviana. Marcantuono
secondo gli inquirenti
aveva in Romania circa 2
milioni di euro. Almeno
una parte di questi, di
certo, è passata per San
Marino.

L’accusa di riciclaggio
sul titano
E’ proprio per avere
movimentato i soldi di
Marcantuono che Angelo
Di Leo è stato rinviato a
giudizio per riciclaggio a
San Marino.
Secondo l’accusa Di Leo,
per impedire di risalire
all’origine criminosa dei
soldi ritenuti provento
dei reati commessi
appunto da Marcantuono,
aprì un conto a suo
nome presso il Credito
Sammarinese. Qui versò
in contanti la somma
di 203.000 euro. Questi
denari vennero poi
utilizzati per trasferire
tramite bonifico in
Romania 200.000 euro a
favore di Albino Lardo,
tra l’altro pure lui uno
dei sei arrestati nel blitz
della Dda dell’agosto
2012. Vennero anche
prelevati 700 euro. I
fondi residui, circa 1.800
euro, furono trasferiti su
un conto presso Asset
Banca quando vi fu la
liquidazione coatta del
Cs. Anche quelli, 1740
euro e rotti al netto delle
spese, furono prelevati e
il rapporto venne estinto
nel luglio 2012.
Presero così il volo i
soldi dell’usura della
Piana del Sele per i quali
il Titano aveva fatto
dunque da ponte. Resta
il processo penale, la
cui data è da fissare, con
l’accusa di riciclaggio.

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