Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Maxi frode delle auto in Puglia e soldi sul Titano

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Maxi frode delle auto in Puglia e soldi sul Titano

 L’informazione di San Marino

 Maxi frode delle
auto in Puglia e soldi sul Titano

Rinvio a giudizio di un
cinquantenne di Bisceglie. Il procedimento scattato da una rogatoria nell’ambito
di una indagine della Gdf di Trani

Antonio Fabbri 

SAN MARINO. Denari che arrivavano da una frode fiscale e spostati tra
banche, mandati fiduciari, finanziarie per occultarne la provenienza illecita.
Una somma complessiva di 1.866.000 euro per la quale Giuseppe Galantino,
cinquantenne di Bisceglie in provincia di Barletta, è stato rinviato a giudizio
lo scorso dicembre con l’accusa di riciclaggio.

Il reato presupposto
Tutto è scattato da una richiesta
di assistenza giudiziaria
per una indagine
della Guardia di Finanza
di Trani relativa ad un
frode da 9 milioni di euro
ai danni dell’erario italiano.
Frode nell’ambito del
commercio di automobili.
In sostanza le fiamme
gialle hanno verificato
che una società di Bisceglie,
negli anni dal 2007 al
2014, aveva acquistato autoveicoli,
presso aziende
del foggiano esistenti solo
sulla carta, per circa nove
milioni di euro. Di fatto,
gli automezzi erano stati
comprati direttamente in paesi dell’Unione Europea
(per la maggior parte
in Germania) e rivenduti
nel nord-barese. L’interposizione
delle società
schermo aveva consentito
di scaricare indebitamente
l’Iva e di dedurre
altrettanto indebitamente
i costi.
Il riciclaggio
Sul Titano, in seguito alla
rogatoria della procura di
Trani, è scattato subito il
sequestro delle somme
ritenute provento delle
frodi commesse tramite
tre società, Comipar, Meditterana
import-export e
Simar. Ad essere accusato
delle movimentazioni di
denaro, Giuseppe Galntino
che aveva trasferito
suil conto collegato ad un
mandato fiduciario acceso
presso la Business Financial
Consulting, finanziaria
oggi in liquidazione,
1.546.464 euro in assegni,
220.000 euro in bonifici e
100.000 euro in contanti.
Questa provvista era stata
poi prelevata in contanti
per 1.545.464 euro e per
emettere assegni circolari
a favore dello stesso Galantino
per 130mila euro
oltre che per emettere un
bonifico da 46mila euro
circa. Poi su un altro conto
corrente presso Smib,
San Marino international
banl, vennero trasferiti
334.854 euro accreditati
tramite bonifici. Infine
l’accusato trasferiva la
somma residua, 75mila
euro circa, su conti a suo
nome presso Asset Banca
e presso Banca Cis. Questa
la ricostruzione che
ha consentito il sequestro
delle somme rimaste ancora
sul Titano e il rinvio
a giudizio, lo scorso
17 dicembre, firmato dal
Commissario della legge
Alberto Buriani. Da fissare
la data del processo.

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