Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Presidente Bcsm, circola il nome di Andrea Maria Azzaro

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Presidente Bcsm, circola il nome di Andrea Maria Azzaro

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Presidente Bcsm, circola il nome di Andrea Maria Azzaro / Docente a Urbino, titolare di uno studio legale a Roma. Simile al predecessore Clarizia / Entro ottobre il governo dovrà compiere la sua scelta. Le caratteristiche previste da Odg

 

SAN MARINO. A settembre il Congresso di Stato e il Consiglio Grande e Generale dovranno misurarsi con la nomina dei nuovi vertici di Banca Centrale. Dopo il terremoto giudiziario che ha interessato i vecchi, in particolare il Direttore Mario Giannini indagato in due procedimenti sul Titano e l’ex coordinatore della Vigilanza, Antonio Gumina, anche il presidente, pur non indagato, si è dimesso, in aperta e aspra polemica con il governo. Via del Voltone è rimasta così senza dirigenza.
E
se c’è chi scherza dicendo
che senza vertici le cose
rischiano di andare pure
meglio di prima, è tuttavia
vero che in un periodo
cruciale come l’attuale
una vacatio alla testa
dell’istituto centrale che
ha il compito di vigilare
sul sistema bancario e
finanziario sammarinese,
non è consigliabile.
Così cominciano a
circolare i primi possibili
papabili.
Al momento, il nome che viene fatto con insistenza negli ambienti del credito è quello di Andrea Maria Azzaro, 52enne avvocato originario di Catania, ma che vive e lavora a Roma. Dunque: provenienza,
ancora uno studio legale.
Ancora romano. Ancora
docenza presso l’ateneo
di Urbino. Già queste
caratteristiche potrebbero
fare storcere il naso
a parecchi ricordando
quelle del predecessore,
Renato Clarizia.
Sta di fatto che al momento
questo è il nome
che circola. Sarebbe
anche caldeggiato dall’ex
deputato del Pd cattolichino
Sergio Gambini,
che non avrebbe mancato
di fare qualche telefonata
sul Monte nei giorni
scorsi. Gambini è conoscitore
della realtà sammarinese
dai tempi in cui
si cominciava a parlare di
accordi sulle doppie imposizioni
e sui frontalieri.
Conosce, quindi, anche
gli ambienti politici del
Titano.
Azzaro, nelle
pagine dell’Università
feltresca, è indicato come
docente in istituzioni di
diritto privato per i corsi di laurea in economia
aziendale, marketing e
comunicazione per le
aziende. Autore negli
anni 1992-2013 di oltre
40 pubblicazioni in materia
contrattuale, fallimentare
e del diritto di
famiglia; libri nel settore
del diritto fallimentare e
delle procedure concorsuali;
contratti di massa,
del diritto della concorrenza
e del mercato, e del
diritto degli intermediari
finanziari e, ancora, in
materia di diritto civile e
commerciale e di garanzie
bancarie.
Sul Titano
è dato come vicino allo studio legale di Matteo
Mularoni, studio molto
attivo in ambito di diritto
commerciale e bancario.
Resta da capire quale
gradimento, interno ed
esterno, possa incontrare
il nome che sta circolando
negli ambienti che
contano. Non è escluso,
d’altra parte, che anche
dei vertici di Bcsm si
sia parlato nell’incontro
di ieri pomeriggio con
il ministro delle Finanze
italiano, Pier Carlo
Padoan. Incontro (vedi
pag. 5) richiesto dal governo
sammarinese dopo
l’esplosione dell’inchiesta
“Torre d’Avorio” della
Gdf di Forlì.

Anche perché se sul
piatto c’è il prestito
domandato all’Italia per
sostenere la liquidità
dei caveau sammarinesi,
è plausibile che, in
funzione di questo, da
oltre confine vogliano
garanzie su come tali
soldi verranno utilizzati
e la certezza che
poi siano restituiti. Un
presidente di Bcsm che
abbia il gradimento del Mef vigilerebbe, dunque,
anche sulla gestione di
tali denari.
Di sicuro nei prossimi
giorni si comincerà a
ragionare in maniera approfondita
sui vertici di
Bcsm, considerato che,
come previsto dall’ordine
del giorno approvato il
26 giugno scorso – lo
stesso che prevedeva il
“licenziamento” di Gumina
– la nuova dirigenza
di Banca centrale deve
essere nominata entro
ottobre.
Lo stesso Odg prevede
anche criteri chiari e caratteristiche
per le figuredi presidente e direttore.
Caratteristiche che occorrerà
valutare anche in
capo ai nomi che si fanno
avanti.

Requisiti del presidente
devono comprendere,
“oltre a quelli di legge,
una rete di relazioni ed
esperienze in ambito
bancario e finanziario
internazionale, per garantire
al sistema un più
diffuso accreditamento
a livello internazionale,
uno sviluppo equilibrato,
solido, con le necessarie
gradualità, nel nuovo
contesto delle regole
internazionali”.
Per il direttore le caratteristiche
debbono comprendere
“oltre a quelle
di legge, esperienze presso
Autorità di Vigilanza
e/o intermediari bancari
e finanziari di primario
livello internazionale,
capacità di gestire
situazioni complesse con
approccio innovativo e
strategico, conoscenze
dei sistemi regolamentari
del settore, per garantire
al sistema l’esperienza,
l’adeguatezza necessarie
nelle implementazioni
di nuovi regolamenti ed
alla formazione, indispensabile
in un Paese
piccolo come il nostro
che sta profondamente
mutando”.
Oltre a questo l’ordine del
giorno parla anche dei
compensi e prevede “la
necessità di valutare, tra
tutte le forze politiche, la
congruità dei compensi
per garantirsi le professionalità
sopra individuate
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