Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Soldi sporchi: quella ‘adeguata verifica’ che c’e’ dal ‘98, ma nessuno ha mai rispettato

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Soldi sporchi: quella ‘adeguata verifica’ che c’e’ dal ‘98, ma nessuno ha mai rispettato

 L’informazione di San Marino

Il riciclaggio è
previsto nel codice penale da 16 anni, ma c’è chi vorrebbe far credere che prima
del 2008 tutto era consentito / Soldi sporchi: quella “adeguata
verifica
” che c’e’ dal ‘98, ma nessuno ha mai rispettato

Antonio Fabbri

SAN MARINO. I teorici del “prima era consentito” quindi va tutto bene,
trascurano, in ambito di riciclaggio, dei dettagli di “storia” delle normative
sammarinesi. Così, chi di queste cose se ne intende, fa sempre la domanda: “Ma
era successo prima o dopo il 2008? No, perché se era successo prima si poteva”.
Il 2008 è l’anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa antiriciclaggio,
quella che impone anche a banche, finanziarie e professionisti di fare
l’adeguata verifica in modo che, se dovesse arrivare allo sportello un tizio con
un milione di euro in contanti, qualche domanda se la facciano e segnalino la
transazione sospetta alle competenti autorità. Ma non è del tutto vero che prima
del 2008 chi maneggiava quattrini non era tenuto a fare nulla. A parte il fatto
che prendere sacchi di soldi che non si sa da dove vengano, muoverli in mille
rivoli per nasconderne la provenienza e mascherane la destinazione, sarebbe una
pratica biasimabile indipendentemente dal codice penale o dall’assenza di leggi
che lo 
vietino, tuttavia la
norma penale sul riciclaggio diceva già tutto nel 1998, quando è stata
introdotta.

Infatti nella sua prima formulazione
sancita dalla legge del
15 dicembre del 1998, l’articolo
199 bis citava al primo comma:
Commette il reato di riciclaggio
chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato, allo scopo di
ostacolarne l’accertamento della
provenienza, occulta, sostituisce,
trasferisce, ovvero collabora o
s’intromette perché altri occulti,
sostituisca o trasferisca denaro
che sa o deve presumere ottenuto
da altri mediante un reato non
colposo e non contravvenzionale
”.
Quel denaro che chiunque
sa o deve presumere” provento
di reato, in quanti lo avranno maneggiato
prima del 2008? D’altra
parte se si presenta un signore
che porta cinquecentomila euro
in contanti, magari in tagli da 500
euro e stropicciati perché, metti
caso, erano nascosti nelle mutante,
non si doveva presumere che
quel denaro qualche origine dubbia
la potesse avere?
Ma nessuno segnalava… così
nel 2004 si è deciso di cambiarlo
quell’articolo di legge e le paroline paroline
deve presumere” sono sparite
e il 199 bis è diventato così:
Commette il misfatto di riciclaggio
chiunque, fuori dai casi di
concorso nel reato, allo scopo di
ostacolarne l’accertamento della
provenienza, occulta, sostituisce,
trasferisce, ovvero collabora o
s’intromette perché altri occulti,
sostituisca o trasferisca denaro
che sa ottenuto mediante un misfatto..
.”.
Ora, sarà pure un caso,
ma le condotte che vengono contestate
a prestanome, faccendieri,
politici, imprenditori compiacenti,
bancari, membri della associazione
a delinquere, hanno il loro
apice a partire dal 2004. Quando
cioè quell’articolo, che prevedeva
e puniva il riciclaggio, smarrì, per
volontà di una legge successiva
approvata in Consiglio, le parole
…o deve presumere”.
Ovvio che, chi riceve milioni di
euro, se non è obbligato a sapere
da dove vengano quei denari che
il cliente ha tutti in saccoccia, se
li prende e li incamera. Dovrebbe
essere tenuto a presumerne,
quanto meno per onestà, la provenienza,
ma se la legge non dice
più di farsi venire dubbi, neppure
sul denaro palesemente sporco,
l’onestà rimane un concetto
astratto e allora… chissenefrega.
D’altra parte il fatto che denari
di dubbia provenienza finissero
magari su un libretto al portatore,
di lì a un prestanome e poi a
cinque o sei politici, è una cosa
che non desta sospetto se la legge
non impone più di sospettare.
Non importa sapere dove e a chi
andranno quei denari. E’ tanto
poco importante che il libretto
può essere preso anche da un
soggetto diverso da quello che lo
ha aperto con un nome pittoresco,
e diverso ancora da chi ci ha versato
i soldi. Tanto la legge mica
impone – o meglio dopo la modifica
non lo imponeva più – agli
operatori che si facciano delle domande!
Questo finché nel 2008,
gli organismi internazionali, obbligano
San Marino a recuperare
il principio che aveva già fissato
nella prima norma del 1998. Cioè,
il Titano con quelle paroline
deve presumere”, era per una
volta all’avanguardia nella lotta
al riciclaggio. D’altra parte che
cos’è l’adeguata verifica se non la
presunzione che movimentazioni
anomale possano nascondere la
provenienza illecita del denaro?
Poi scatta la segnalazione e le
autorità competenti verificano
più approfonditamente. Quindi,
se del caso, indagano, sequestrano,
bloccano la transazione. Ma
presumere troppo, evidentemente,
non andava bene. Si è smesso
di presumere, attingendo a piene
mani denaro che non si sapeva – e
non importava per imprudenza,
impudenza e irresponsabilità – da
dove venisse, salvo scoprire oggi
che farsi prima qualche domanda
in più sarebbe stato più salutare e
onesto per tutti.

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